Questa volta faremo a gara
a chi riesce a odiare di più.
La sedia è contro il muro,
il coltello sul tavolo,
la padella sopra il fuoco.
Tu non ci sei,
non mi aiuti mai,
non mi abbracci neppure
e la bellezza è volata via
dal secondo piano,
schiantandosi sul suolo.
Tu sogni la punta dei campanili
mentre lontano rintoccano
le ore del mai più:
mai più il profumo del caffè
e tu che canti nuda
legandoti i capelli.
Mai più le tue gambe,
perversa chiesa
di ogni mio rimorso.
Mai più i cuscini in faccia,
i mi arrendo e te che ridi,
mordendoti le labbra.
E poi, nel buio, sbatte una finestra:
il suono di vetri che si infrangono
diventerà la suoneria di questa notte
come tutte le altre notti
in cui abbiamo fatto a gara.
e io ho perso.
di Frank Romantico
secondo me dovresti fare l'autore di canzoni del genere pop-jazz d'autore.
RispondiEliminaMi piace la musicalità di queste tue poesie.
Che poi sono pure stonato,ma questa è un'altra storia
bellissima. Mi ha dato veramente delle immagini nostalgiche.... e stupende... per una serata di pioggia come questa.
RispondiElimina@babordo76: grazie mille... beh, in effetti ci ho provato a scrivere qualche pezzo, ma non mi sembra mi sia riuscito benissimo ;)
RispondiElimina@Momo: grazie mille cara, mi fanno tanto piacere le tue parole.
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