I'm a cyborg but that's ok (di Chan-wook Park, 2006)


Ecco incominciare una nuova settimana, io mi sono fatto male quindi sono costretto a lasciare la mano a Silly che ci presenta questa bellissima recensione di un piccolo capolavoro. 

“… Ma non capisco perché dicono che sono un antisociale. Ho le mie ragioni per rubare. Ho paura di scomparire. Sono un anti-scomparire.” (Park ll-sun)

Ci sono pellicole che hanno il potere di stranirti così tanto da farti credere di essere state create apposta per te. I'm a cyborg but that's ok è una di queste. Chan-wook Park si prende una pausa dopo la sua trilogia della vendetta (Mr. Vendetta, Old Boy, Lady Vendetta) e dirige una surreale commedia che sa di muffin. E’ soffice e avvolgente, profuma e riscalda. Il suo sapore è dolce, talmente buono che ti commuove. 
Siamo in un ospedale psichiatrico, i cui pazienti possiedono personali stravaganze rendendoli tutti unici nel loro essere. Al centro ci sono Cha Young-goon (Su-jeong Lim, volto splendidamente manga, che forse ricorderete nel bellissimo Two Sisters) convinta di essere un cyborg, che comunica con le luci e la macchinetta del caffè grazie alla dentiera della nonna-ratto, e Park ll-sun (Rain) definito schizofrenico e sociopatico, maniaco degli spazzolini, eccellente elettricista e ladro di cose importanti, come il giovedì. A lei viene portata via la nonna, rinchiusa da qualche parte dopo essersi nutrita essenzialmente di rafano. Lui rimane solo al mondo, abbandonato dalla madre, con la paura di scomparire. Lei ha uno scopo, ma non lo conosce perché la nonna non ha fatto in tempo a dirglielo. Lui l’aiuta a scoprirlo. Lei non mangia cibo, perché è un cyborg e potrebbe rompersi. Lui le costruisce un riso-convertitore e le disegna una porta sulla schiena. Lei. Lui. L’amore.

Chan-wook Park ci parla della fragilità umana costruendo una favola di una bellezza estasiante, fatta di follia divertita e sofferta. Il manicomio non appare una gabbia, ma piuttosto un giardino (il verde spicca, come la speranza) dove i matti sono ciò che sono. L’ossimoro della reclusione per essere liberi. La rappresentazione della diversità altrui come potenzialmente comprensibile soltanto quando riconosci la tua. La regia di Park è magistrale, autore perfezionista e assoluto cultore del dettaglio (ve ne renderete conto immediatamente nei titoli d’apertura), estroso e al contempo raffinato, sbalordisce ogni volta per la sua potenza comunicativa, sorretta da una disinvoltura invidiabile nel partorire opere fuori dagli schemi. Una poesia pop, che accetta la violenza solo come meccanismo di difesa immaginaria e non più come unica via d’uscita vendicativa. Ed esplode in una mitragliata di proiettili sparati dalle dita, poiché le soluzioni non risiedono per forza nella realtà. 


Il regista sud-coreano ha coraggio da vendere e un talento straordinario. Come sempre la colonna sonora è un gioiello, evidentemente studiata per accompagnare lo spettatore in una bolla di autismo irrecuperabile. 
Io ritengo Park un genio. Lo amo, anche se ha rubato un po’ della mia vita. O meglio, lo amo proprio per questo. La dentiera della nonna come oggetto di transizione immaginario. Perdere qualcuno troppo presto, nemmeno il tempo di finire una frase. Rifiutare il cibo per paura di rompersi. Pezzi d’infanzia, pezzi di vita personali e forse un po’ di tutti noi.
Io ancora non conosco il senso della mia esistenza, quale deve essere il mio scopo. Probabilmente incontrare qualcuno disposto a disegnarmi una porta sulla schiena. E all'occorrenza costruirmi un riso-convertitore. Deve però mostrarmi il suo certificato di tecnico elettrico di garanzia a vita. Altrimenti non vale.

Piccola postilla:

Nel film vengono rivisitati i sette peccati capitali. Eccoli in ordine di gravità:
Compassione, essere tristi, essere emozionati, esitare su ogni cosa, fantasticare inutilmente, sentirsi in colpa, provare riconoscenza.
Ditemi, quale tra questi peccati chiedereste che vi venisse rubato?

Silly


Commenti

  1. fantasticare inutilmente!Me lo rubassero a me e al genere umano sarebbe ottimo

    Eh,il cinema asiatico. Ultimamente lo sto scoprendo.
    Boong Jon Ho per ora è il mio regista preferito,ma quanti film bellissimi e come sanno scrivere storie toccanti e poetiche senza mai barare con il ricatto morale facile e lo stuporismo.
    Ottima recensione,mo vado a cercare questo film

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    1. Questo devo ancora vederlo per intero... appena lo avrò fatto potrò confermare queste parole ma da quello che ho visto... alto livello.

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    2. Io scelgo la tristezza, capace di generare tutta una serie di altri peccati gravissimi. Dovrebbero insegnarci fin da piccoli a rigettarla.

      Vero ciò che dici, il cinema orientale possiede la capacità di raccontare emozioni e sentimenti senza scadere nella stucchevolezza.

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  2. sono ANNI che cero di vederlo, ma non si trova da nessuna parte!

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    1. Il dvd non c'è, in Italia o italiano. Come sempre noi siamo campioni in queste cose

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    2. Devi accontentarti di vederlo coi sottotitoli. E' vergognoso, ma tant'è.

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    3. Il problema è che non sono riuscito a reperirlo manco coi sottotitoli. E' dal 2008 che voglio vederlo!

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    4. se vuoi posso procurarti i sub...

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    5. Visto!
      Che dire... tutto sommato posso dire che mi è piaciuto, e l'impianto visivo è meraviglioso, ma... alla fine non mi ha convinto del tutto...

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  3. E fatevi rapire dalla musica http://www.youtube.com/watch?v=j4XY8SNw8SE

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  4. Sicuramente la compassione. Quel poco che mi e' rimasta e' perniciosissima.

    Vorrei farti i miei piu' fervidi complimenti per la tua miglior recensione fin'ora.
    Questo film lo devo riuscire a trovare visibile,prima o poi.E' un bel po' che lo cerco.Finira' come con Holy Motors di recente e tanti altri che non riesco a reperire in formati decenti.

    Brava Silly Sinphonies! :D

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    1. Frank rimettiti presto, da questo tuo "incidente" invalidante alla scrittura!

      (Hai visto cosa succede, ad esagerare? Guarda che poi diventi cieco!)

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    2. C'è un torrent discreto, anche se si vede in un formato sfigato, eventualmente posso passartelo. Grazie dell'apprezzamento, non so se si è vagamente intuito che scrivere di questo film mi ha appassionato parecchio :)

      (Per la compassione ci vorrebbe un vaccino)

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    3. ...Appunto cio' che intendevo con "formati decenti" ;)

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    4. Apropo: ora che hai un account da persona civile,spero di vederti appresto in Corsia dalle mie parti! :D

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    5. Cinematografia Patologica Blogspot. Il blog a 4 mani di cinema che non ti aspetti.



      Bon Voiage!

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    6. Giocher, dopo questa frase ti potrei chiedere i diritti :D

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    7. Quale frase?
      E quali diritti? Lo Ius Prime Noctis? :DD

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  5. il blog che non ti aspetti è frase mia... l'ho depositata...

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  6. Porca paletta,il Primario della Clinica non sara' per niente contento!
    ("Il blog di cinema che non ti aspetti" e' il sottotitolo del sito dalla sua fondazione....Perche' non me l'avevi fatto notare fin'ora???)
    D:

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    1. ah, allora te la lascio, la frase

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    2. Mica e' mia. E' roba del Fondatore. Io son solo 'embedded'. :)
      Fosse per me l'avrei gia' cambiata in "Il blog di cinema che MA.QUANDO.LA.SMETTI?"

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    3. Il Doc Massis. Quello con la passione per il weird,L'horror, i film alternativi anni 70. Il drogato del blog della tua mamma.
      Ha anche postato commenti qui sopra...
      Che ti sei fatto male alla testa?

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    4. No, al piede... e non dire che è con quelli che ragiono. Comunque ora è tutto chiaro...

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    5. Spesso chi legge iL nostro blog,come il Cannibal,per esempio, si convince che il Doc Massis non esista, ma sia solo il parto della mia psiche obnubilata... Quindi capisco la confusione,tranquillo... :@@

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  7. brava Silly , una bellissima recensione per un film assolutamente delizioso...e sono appena reduce dalla delusione di Stoker...rivedere questo film è ossigeno puro...io vorrei smettere di esitare su ogni cosa, giusto per il tema dei sette peccati capitali revisited!

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    1. Ah, è brutto Stoker? Non l'ho ancora visto, che dispiacere.
      Beh, non preoccuparti troppo a proposito dell'esitare su ogni cosa. Fa parte dell'essere maschile :D Ma si può guarire ;)

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