Recensione - American Horror Story Asylum (2012)


Quando l'horror viene portato sul piccolo schermo non sempre si tratta di qualcosa di memorabile. Forse perché la televisione ha dei confini piuttosto marcati, difficili da superare senza l'accusa di aver esagerato e di aver superato i limiti del buongusto. 
Forse proprio per questo l'arrivo sulla tivù americana di American Horror Story fece un certo scalpore. Prima di tutto per il titolo che identifica il prodotto per quello che è, una storia dell'orrore americana (o un'insieme di cliché tipicamente americani per quanto riguarda l'horror). Secondo perché fonde con certa nonchalance sesso e sangue, suicidio e omicidio, crisi familiari e tradimenti. Argomenti che mettono sulle spine il popolo americano. 
La prima serie di American Horror Story non persegue però fino in fondo il proprio obiettivo. Cioè, ci prova ma poi si ferma e non riesce ad andare fino in fondo. Il risultato è un pasticcio finale che non fa giustizia al progetto. 

American Horror Story è una serie ideata dalla coppia Ryan Murphy e Brad Falchuk. Io non sono un appassionato di serie tivù ma loro due li conosco bene: sono quelli che hanno creato Glee e Nip/Tuck. Due "creativi" che non si sono mai tirati indietro. Solo che fare la differenza con un prodotto di genere merita una certa dose di coraggio in più, coraggio che entrambi trovano al momento di scrivere la seconda stagione della fortunata serie horror. Nasce così American Horror Story Asylum. E basta una sola parolina in più per rendere chiaro quale sarà il cliché e l'ambientazione, questa volta: un ospedale psichiatrico. 


Il Briarcliff è un manicomio criminale che, negli anni Sessanta, ospitò numerosi pazienti e mise alla prova la loro sopportazione con trattamenti ai limiti del sadismo. Tra i vari ospiti della struttura cattolica ci fu il famigerato Bloody Face, serial killer di donne. Ma sono tanti i segreti celati dietro quelle mura.

Ora, ho parlato di prima e seconda stagione di una serie televisiva. Ma, se vogliamo essere precisi, qui si tratta di miniserie completamente slegate tra loro. Tornano gli stessi attori, è vero, ma in ruoli e personaggi diversi. Allora American Horror Story Asylum diventa un modo per divertire spaventando. E ci riesce benissimo tra alieni, psicopatici, serial killer, nazisti, esperimenti e creature mostruose. Un gran casino, direte voi, eppure devo ammettere che il troppo per una volta non stroppia. Così persino quando arriva il diavolo in persona, tutto sembra perfettamente naturale. Certo, ci sono certe scelte che paiono riempitive, puntate messe lì per raggiungere il numero prefissato, ma chiamiamoli peccati veniali: la verità è che American Horror Story Asylum è una miniserie veramente figa. Esteticamente (guardate e riguardate la sigla iniziale), per come è scritta, per una certa critica sociale, perché non segna un vero confine tra giusto e sbagliato. Gli stessi personaggi cambiano e si evolvono divenendo da buoni cattivi, da cattivi buoni per poi tornare cattivi e così via. 


Certo, gli attori sono funzionali al tutto. Jessica Lange è praticamente perfetta, Lily Rabe bravissima a gestire un personaggio stritolato tra bontà estrema ed estrema malvagità, Sarah Paulson vera protagonista e ambivalente personaggio. Zachary Quinto ha la faccia giusta (e l'ha dimostrato in passato) per interpretare uno psicopatico mentre Evan Peters si conferma perfettamente in parte. Forse la vera nota stonata è Joseph Fiennes, che non perde occasione per ricordare al mondo la propria incapacità. Insomma, cast assortito - quasi tutto presente nella prima stagione di AHS - e intrappolato un un'estetica asfissiante, ansiogena, malata. Un esempio: il personaggio interpretato da una fantastica Chloe Sevigny è quanto di più perturbante sia stato creato per un prodotto televisivo. Oppure l'angelo della morte incarnato dall'attrice Frances Conroy, sensuale e imponente con le proprie ali corvine e l'aspetto di una dark lady noir anni '50. 

Allora tiriamo le somme: American Horror Story Asylum è una serie a dir poco imperfetta, che forse mette troppa carne al fuoco e che liquida situazioni e personaggi troppo frettolosamente. Però funziona, ha stile (ottima la fotografia), è figo. Lo so, è una serie dell'anno scorso, ma a quanto pare è già pronta la terza stagione. Il successo ha premiato il tentativo di andare oltre, sia la critica che il pubblico hanno premiato la serie. Chissà come andrà con American Horror Story Coven


Commenti

  1. Serie splendida. La prima stagione mi aveva deluso, ma questa seconda è stata davvero ottima.

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    1. Qualcosa non mi ha convinto ma devo ammettere che il livello è veramente buono.

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  2. Anche io ho adorato (urlo di piacere) la seconda e la prima mi aveva lasciato con molti dubbi, pur essendo un buon prodotto.

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    1. La prima mi aveva lasciato dubbi sul finale. Qui l'unico dubbio che ho è sul come e perché alcuni personaggi sono stati trattati male (il diavolo su tutti). Ah, e poi sul motivo per cui si da ancora lavoro a Joseph Fiennes.

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    2. In effetti su Finnes, dopo il disastro di Flasforward, mi interrogo pure io... :)
      Alcuni personaggi (troppi in effetti) sono trattati male per dovere di sceneggiatura, altrimenti dovevano fare come minimo altre dodici puntate, IMHO

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    3. Ma Fiennes è sempre stato un inetto. Poi i paragoni con il fratello bravo non gli avranno fatto certo bene.
      Sul resto ti do ragione, solo che... almeno il diavolo :D

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  3. Spezzo una lancia, anche se non so perché visto che è un cane, per Fiennes dicendo che per il ruolo dell'odioso e mollo "monsignor" è praticamente perfetto.
    E basterebbe anche solo la puntata dove la Lange si profonde nella performance di The Name Game per rendere AHSAsylum un capolavoro. Non vedo l'ora che esca Coven!!!!

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    1. Mio dio (invocazione che ci sta benissimo), quella scena è PERFETTA...

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  4. Non so, sia la prima serie che la seconda sono ottime per me, ma personalmente il mio cuore si è legato alla prima e adesso VOGLIO Coven! <3

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    1. La prima mi lasciò con l'amaro in bocca, questa assolutamente no.

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  5. Per me grande stagione, nettamente superiore alla prima. Jessica Lange è straordinaria, ma tutti gli altri attori sono estremamente convincenti. E' un telefilm davvero ben fatto a livello di regia, fotografia, sceneggiatura... Che a volte ti tira fuori delle trovate meravigliose. Io quest'anno l'ho veramente amato!!

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  6. Se anche ci sono dei difetti non me ne sono accorta, la seconda stagione mi ha talmente catturata che per me resta un prodotto straordinario. E' così figonossima che mò Bonolis ha scippato spudoratamente il contesto del manicomio e la canzoncina al suo interno (italianizzata) per un nuovo programma tivvù. Non so come si sia permesso, io ero basita.

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    1. I difetti sono tutti veniali, nulla di che. Invece della cosa di Bonolis non sapevo nulla...

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    2. Ho visto la pubblicità, una cosa tremenda

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  7. http://www.youtube.com/watch?v=roZh6OZhRFw

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  8. Sono a metà della seconda serie e, nonostante il contesto sia parecchio appettibile, non mi sta prendendo tanto.
    Ho empatizzato di più coi personaggi della prima, strano ma vero :O

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    1. Strano, ma forse si tratta solo di ematia vera e propria: io ho trovato tutti i personaggi terrificanti, non ho empatizzato con nessuno se non con la figura di Kit Walker. Con i personaggi della prima serie invece, buio assoluto.

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