Ok, oggi è Sabato e nel mondo dei blog cinematografici si festeggia una ricorrenza. Si tratta (rullo di tamburi) del Kate Winslet Day, perché oggi 05/10/2013 la famosa attrice britannica compie trent'otto anni. Lo so, ai più non interessa un ciufolo. Molto più interessante sarebbe stato festeggiare i cinquantatre anni di Jean Claude Van Damme, ma sono scelte. Quindi, come lo festeggiamo il compleanno di Kate Winslet? Con una recensione, ovvio. Solo che la filmografia della suddetta per me è un campo minato, quindi la scelta più intelligente è stata quella di dirigermi su un capolavoro in cui lei ha una particina ina ina. Sto parlando dell'Hamlet di Kenneth Branagh in cui lei recita nel ruolo di Ofelia.
Inutile stare a ricordare quale sia la trama
dell'Amleto di Shakespeare. Credo che la conosca chiunque ormai. La
storia di un principe (di Danimarca) che incontra il fantasma del padre
morto da poco che lo avverte che ad ucciderlo è stato lo zio Claudio per
prendere il suo posto sul trono e nel letto della vedova Gertrude. E
per vendicare il misfatto il giovane Amleto si finge pazzo. Ecco, non
credo serva ricordare una trama tanto conosciuta. Detto questo Hamlet è
un film del 1996, in costume, che ha come obbiettivo riportare sullo
schermo cinematografico la più grande Tragedia di tutti i tempi con la
massima fedeltà. Insomma, un'operazione degna di Branagh che, proprio
con la Royal Shakespeare Company aveva raggiunto il successo teatrale.
Sono
pochissime le libertà che il regista si prende nei confronti dell'opera
teatrale. Che, a dirla tutta, è la più cinematografica tra le opere di
William Shakespeare ma, cosa valida per tutte le opere teatrali, non lo
potrà mai essere fino in fondo. Eppure attraverso una messa in scena
mastodontica, sfarzosa ma mai barocca, che rispetta i tempi scenici
traslandoli sul set cinematografico, ci ritroviamo di fronte a una
rappresentazione di oltre quattro ore che non annoia mai, avvince e
convince, riuscindo perfino a far dimenticare i lati stucchevoli di un
linguaggio poetico non certamente contemporaneo. E in effetti è quasi
una sfida, il film: una sfida al minutaggio, una sfida
all'interpretazione, una sfida alla critica che non vede l'ora di
massacrare operazioni di questo tipo. Solo che tutto fila liscio e si
rimane a bocca aperta non soltanto per lo stile di regia (ma quello non
si può mai mettere in dubbio, anche nelle peggiori opere di Branagh) ma
per la fotografia di Alex Thomson, le musiche di Patrick Doyle, le
scenografie di Tim Harvey e Desmond Crowe e, non ultime, le prove degli
interpreti.
Tutti bravi, gli attori. Criticarne anche
solo uno sarebbe follia. Kenneth Branagh da vita ad un Amleto
realistico, in cui risalta la dicotomia essenziale del personaggio: uomo
del suo tempo/folle rivoluzionario. Il suo dramma interiore risalta sul
volto dell'attore inglese, i suoi occhi parlano più della poesia delle
sue battute e il suo personaggio si rivela in tutta la propria
modernità. Dal canto suo Julie Christie, che interpreta Gertrude, è una
spalla perfetta in grado di rendere al meglio l'altro lato del complesso
di Edipo, da cui il protagonista è afflitto, mentre Derek Jacobi è
forse il Claudio migliore che si sia mai visto, ambiguo fino a farci
dubitare realmente di Amleto e delle sue visioni. E infine i due
personaggi che reputo migliori: Polonio e Ofelia. Se nel Polonio
interpretato da Richard Briers ritroviamo tutta la tagliente ironia, a
volte anche violenta, di Shakespeare, in Ofelia troviamo la tragedia più
sottile, quella meno ecclatante. Il dramma vissuto da una ragazza che
vede sfumare il proprio sogno d'amore e felicità, prima voluta e poi
scacciata dall'uomo che ama e che le ha rubato la virtù. In questo Kate
Winslet è bravissima, oltre che bella. Stiamo parlando di un ruolo
difficilissimo affidato ad una attrice che solo l'anno successivo
sarebbe divenuta la star che è tutt'ora (con Titanic, nel 1997).
Ecco,
con questo Hamlet la Winslet ha dimostrato al mondo cosa volgia dire
essere un'attrice. Il suo personaggio, romantico e destinato alla follia
(reale) nella tragedia più metacinematografica che sia mai stata
scritta in cui nessuno dice la verità e tutti recitano una parte, beh,
il suo personaggio è forse il più difficile tra i tanti che affollano
questo vortice di volti, nomi e costumi. Un ruolo, quello di Ofelia,
che secondo me vale una carriera. Non ho trovato altro film con cui
fosse più giusto festeggiare quest'attice. E spero di fare cosa gradita a
qualcuno ricordando un film troppo spesso dimenticato. Magari chi non
lo conosce ancora ci darà uno sguardo e si innamorerà come me ne
innamorai io, tanti anni fa.
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Non l'ho vista questa trasposizione (strano, perchè a liceo ci hanno propinato parecchie messe in scena di Branagh) ma la Kate versione Ofelia fatico un po' a immaginarla. L'ho sempre pensato un personaggio fragile e minuto anche fisicamente... se riesco a recuperarlo, spero di essere smentita!
RispondiEliminaIn ogni caso, Buon KWD!
Fidati, merita davvero di essere visto... e lei è superba...
EliminaHo un bel ricordo di questa trasposizione, del resto Branagh da il suo meglio con Shakespeare.
RispondiEliminaComunque un Van Damme Day avrebbe avuto tutto un altro sapore!
Van Damme avrebbe meritato, ammettiamolo.
EliminaMi manca questa trasposizione, vedrò di recuperarla.
RispondiEliminaBuon KWD :)
Recupera a fammi sapere
EliminaO_O
RispondiEliminaNORMANDIA ?!?!?!?!?!?!?!?!?!?
Come Normandia?
E qui di stucchevole c'e' la messa in opera scenografica, altro che il linguaggio poetico!
Perdona il lapsus, può succedere anche ai migliori (stavo pensando alla sbarco per un articolo che sto scrivendo adesso... stress) :D ho corretto, grazie della segnalazione.
EliminaPer quanto riguarda la messa in scena, è stata (a detta del regista) una scelta ben precisa, un modo per evocare lo sfarzo della corte.
E' pesa,cocco.....
EliminaPer te, posso capirlo :D
Eliminasarebbe stato interessante vedere van damme recitare l'amleto.
RispondiEliminapiù che interessante, ridicolo ahahah
Van Damme avrebbe steso tutti a suon di calci in aria...
EliminaUna trasposizione perfetta, bellissima, ma gli ho sempre preferito l'assurdo Rosencrantz e Guildestern sono morti ^__*
RispondiEliminaBuon KWDay!
Ecco, mi piace quando la gente è d'accordo con me :D
EliminaSe non sbaglio la Kate si era cimentata con Jane Austen l'anno prima, ottima Ofelia, e Kenneth Branagh oltre che bravo era pure un gran figo! :-P
RispondiEliminaComunque, gran bel film, da ragazzella mi sarei sparata volentieri la versione da 4hr e invece mi ero accontentata "solo" di quella da 2hr. Ce l'ho ancora in VHS a casa di mammà. :) Buon KWD!
La versione da 4 ore per me è l'unica che valga la pena vedere.
EliminaSai che ero indecisa se fare questo? Io adoro Shakespeare!
RispondiEliminaBuon KWD!
Per fortuna hai deciso di non recensirlo :)
EliminaMai visto... a questo giro ho toppato di brutto...
RispondiEliminaRecuperalo, fidati
EliminaL'ho visto anni ed anni fa, è tempo di recuperare!
RispondiEliminaSì, io l'avrò visto più o meno 5 o 6 volte.
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