[Recensione] Dead Set - la miniserie TV sul Grande Fratello zombie (di Charlie Brooker, 2008)


Tempi di recuperi per me, che non ho mai avuto davvero il tempo di dedicarmi ai prodotti televisivi degli ultimi anni. Prodotti che non vengono più soltanto dalla solita America e che non sono più soltanto nei soliti formati da 60 o 45 minuti, non soltanto composti da millemila stagioni di millemila episodi. E' incredibile, tra l'altro, vedere come lo stesso argomento (più o meno) possa essere trattato in maniera completamente diversa dalle diverse culture o i diversi ingegni. Pochi giorni fa ho parlato, ad esempio, di Les Revenants e del particolar modo di trattare il tema dei morti viventi. Di certo non la classica storia di zombie e, sicuramente, nulla di paragonabile ad un altro prodotto televisivo di storia recente, la miniserie tv Dead Set creata dallo scrittore Charlie Brooker e made in UK andata in onda nell'ormai lontano 2008

L'apocalisse zombie è un argomento molto di moda. Cioè, lo è sempre stato, in augurato da George Romero e poi trattato in tutte le salse, con zombie lenti e stupidi, zombie veloci e stupidi, zombie intelligenti, sottotesti sociali, sottotesti politici, nessun sottotesto, azione pura e così via. E in un certo senso Dead Set è un minestrone di tutto quello che è stato possibile vedere sul grande o piccolo schermo (The Walking Dead) dagli anni '70 ad oggi. In più però c'è una componente incredibilmente contemporanea che differenzia questo prodotto da tutto quello che è venuto prima e che lo attualizza: il contesto storico e sociale in cui è ambientato, la visione massmediale del mezzo (e mondo) televisivo.


Trama: A causa di una terribile epidemia i morti viventi seminano il panico in tutto il Regno Unito. La malattia si propaga a macchia d'olio e tra i pochi superstiti ci sono i concorrenti del Grande Fratello inglese, ignari di cosa stia accadendo. Sarà Kelly, l'assistente della produzione, a dare la sconvolgente notizia ai concorrenti che dovranno lottare per la loro sopravvivenza. (Wikipedia)

Dead Set è una miniserie di cinque episodi, il primo della durata di 45 minuti, gli altri quattro della durata di 25 minuti. Praticamente due ore e quarantuno in tutto che si conseguono sequenzialmente. Praticamente un prodotto della durata di un film. Un minutaggio perfetto per una miniserie caratterizzata dalla (quasi) totale unità di tempo e in cui la pandemia zombie si scatena improvvisamente e velocemente/inverosibilmente per poi focalizzarsi su un gruppo di sopravvissuti all'interno della casa/bunker del Grande Fratello. Tutto intorno zombie veloci e frenetici come ormai da tradizione (inaugurata da L'alba dei morti viventi di Zack Snyder) che a me hanno ricordato quelli del francese The Horde, ma incapaci delle azioni più semplici come scavalcare un cancello. Morti viventi che fanno quello che facevano da vivi: si affollano attorno la casa più famosa della televisione, cercando di raggiungere la fama un tanto al chilo e l'illusione di un sogno chiamato successo. Una rielaborazione dell'idea romeriana sviluppata in Zombi (1978) ma anche la presa in giro definitiva del mezzo televisivo: più che metativù la televisione che si nutre di se stessa un po' come gli zombi sono umanità che si nutre di umanità nella critica definitiva a se stessa.


Dead Set è un'opera caratterizzata dai cliché, da personaggi che ti aspetti di vedere in un a situazione del genere, in un posto del genere. Il produttore stronzo e cafone, la outsider che diventa eroina, il fidanzato innamorato pronto a sfidare l'apocalisse, lo sfigato e il bullo, l'oca e il travestito. Insomma, un'umanità da copertina (o da sitecom) che però qui viene caricata e resa eccessiva volutamente. Se questa caratterizzazione da luogo a situazioni persino comiche, allo stesso modo può rivelarsi irritante. E' chiaro, tutto è voluto, tutto è pianificato nei minimi dettagli, ma ciò non significa che non possa dar fastidio. La stessa resa della serie, da un punto di vista tecnico, è perfetta. Montaggio frenetico (forse per mascherare un budget non proprio elevato), tanta azione, sangue e budella. E il lento scivolare verso la fine che già appare ineluttabile, terribile ma meritata. L'inferno che si scatena sulla terra è caratterizzato quasi da una buffa legge del contrappasso, granguignolesca e beffarda. In un certo senso incredibilmente realistico.

Alla fine si tratta di una miniserie, un prodotto televisivo che supera per qualità molti mediocri prodotti cinematografici (e non solo) degli ultimi anni. Non perfetto, in un certo senso ripetitivo ma, dato l'argomento, non ci si poteva aspettare altro. Durata e formato giocano tutti a suo favore. Si poteva fare meglio? Forse no, ma sicuramente non è il massimo. E inizio a pensare che il massimo non si possa ottenere dall'apocalisse zombie. Che è la fine ma, per quanto riguarda Dead Set, potrebbe essere anche un inizio.


Commenti

  1. La miglior serie zombie degli ultimi anni.
    DS vs WD : 3 - 0
    :B

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    1. Non c'è paragone neanche a voler essere magnanimi con WD (di cui hpo visto solo qualche puntata, capendone subito l'andazzo, all'inizio)

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  2. L'avevo vista nel 2008 e mi aveva scimmiata a tal punto che mi ero subito fiondata a comprare il DVD su un sito UK.
    Adorabile, soprattutto per Andy Nyman, un grande!!!

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    1. Non ho sentito la scimmia, a dire il vero. però prodotto notevole per essere televisivo.

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  3. Io l'avevo trovata goduriosissima e divertente da guardare, che è molto più di quello che offre la media!:D

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    1. Molto di più, soprattutto attualmente e a tema zombie

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  4. ce l'ho lì pronta, devo trovare tre orette di tempo senza bimbi in giro per spararmela tutta in una volta...anche io mi sono rituffato a pesce nel mondo della serialità dopo anni di assenza, è stato proprio Les revenants che mi ha convinto...però solo serie inglesi o al massimo europee....English do it better!!!

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    1. Io viaggio soprattutto in america ma ok, l'importante è recuperare ;)

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