Gaming Casuale: Life is Strange (episodi dall'1 al 5)


Dopo tanto tempo, rieccomi qui con l'appuntamento dedicato ai videogiochi, ovvero la rubrica Gaming Casuale. Mai come questa volta un videogame si guadagna il pieno diritto di venire "recensito" su queste pagine, perché il gioco di oggi, Life is Strange, è talmente citazionista e cinematografico/letterario da meritare sicuramente un approfondimento narrativo. E infatti non ci saranno, in questo post, analisi sul gameplay, sulla grafica e altre particolarità da game blogger. Semplicemente proverò ad analizzare brevemente una storia e a tracciare delle similitudini con quanto cinema e letteratura ci hanno offerto fino ad oggi. Buona lettura.

LA TRAMA: Maxine Caulfield ha diciotto anni ed è una giovane hipster introversa che sogna di diventare una grande fotografa. Per questo è tornata nella sua città natale, Arcadia Bay, e frequenta la prestigiosa scuola d'arte Blackwell Academy. Max però non è una ragazza come tutte le altre; nel tentativo di salvare la vita alla sua migliore amica, la ribelle punk rock Chloe, scopre infatti di avere il potere di riavvolgere il tempo. Le sarà utile, sia per salvare Arcadia Bay da un possibile cataclisma che sta per colpirla, sia per indagare sulla scomparsa della studentessa Rachel Amber. Non sarà facile, perché la piccola città affacciata sul Pacifico nasconde terribili segreti....

IN POCHE PAROLE: Life is Strange è un'avventura grafica interattiva in cinque episodi sviluppata dal Dontnod Entertainment e pubblicata dalla Square Enix. Eletto gioco dell'anno nel 2015, è sicuramente un videogioco basato (come gran parte delle avventure grafiche) più su quel che si racconta che sul gameplay, sulla grafica o sull'abilità pro necessaria a risolverlo. Un viaggio da vivere più che da giocare, insomma, con la possibilità di far evolvere la storia in base alle proprie scelte narrative. Emozionante, farcito di cultura pop, di citazioni e riferimenti tra il letterario, il cinematografico e il televisivo, sicuramente dall'attitudine indi, non disprezza (anzi) di affrontare temi difficili come il (cyber)bullismo, le fasi del lutto, l'eutanasia, l'omosessualità e l'amore. Al di là di tutto questo però Life is Strange è un thriller fantascientifico che non mancherà di sorprendere il giocatore e lo accompagnerà tra un crescendo di situazioni in un viaggio dai risvolti allucinanti.

LATI POSITIVI: storia interessante, colpi di scena imprevedibili, tanti riferimenti e citazioni pop al mondo della TV, del cinema e dell'arte. Facile da giocare ma non troppo, i puzzle da risolvere sono interessanti ma mai impossibili, le scelte del giocatore hanno reale peso specifico nello sviluppo della vicenda. La fantascienza si sposa perfettamente con il thriller e non mancano risvolti psichedelici e surreali.

LATI NEGATIVI: personaggi irritanti e stereotipati, tipicamente americani. Protagonista odiosa. Troppo hipster e indi. Finale portato troppo per le lunghe. 


APPROFONDIMENTO:

Giocare a Life is Strange equivale a immergersi completamente in un mondo che conosciamo bene ma che, per la prima volta, abbiamo la possibilità di vivere appieno e in prima persona attraverso un gioco interattivo: sto parlando del mondo dei college americani. Effettivamente però la Blackwell Academy non è un semplice college, bensì una scuola d'arte elitaria frequentata da aspiranti fotografi fighettini figli di papà, skater fumatori d'erba, giovani nerd alternativi e giocatori di football americano. Insomma, la classica realtà rappresentata in millemila film, telefilm e commedie adolescenziali. E fin qui tutto bene, tra pregi e difetti poiché questo gioco si nutre dei classici cliché o stereotipi e da loro vita, tra giovani ribelli tatuate in stile punk-rock e geek timide con la macchinetta sempre in mano, feste/festini di confraternite tra droga e alcol, emo tristi, professori fighi e presidi costantemente piegati a leccare il culo al riccone/donatore di turno. Insomma, c'è poco da sorprendersi cominciando a giocare e per vivere un'esperienza di gioco pienamente soddisfacente bisogna avere pazienza che la storia ingrani. Infondo Life is Strange ha in se tutti i difetti della generazione che ritrae, ne utilizza i mezzi, permette al giocatore di interagire, dialogare e lasciarsi trasportare fingendo di essere la giovane e irritante protagonista e non vuole garantire nulla di diverso da una totale immersione in un mondo narrativo fittizio che non nasconde di rifarsi a quel che i media di intrattenimento (e non solo) ci mostrano dell'oltreoceano. Eppure questo gioco della Dontnod Entertainment va ben oltre, e lo dimostra da subito, proponendo un'ambientazione (e dinamiche) alla Pretty Little Liars ma contaminata di fantascienza e prive di qualunque buonismo narrativo. Per certi versi il primo parallelo che mi sono sentito di fare è stato quello con il film Donnie Darko, perché sembra quasi che il gioco parta da presupposti identici, per poi evolversi nel classico dei classici Twin Peaks (con un mistero da risolvere in una cittadina dove chiunque sembra abbia qualcosa da nascondere) strizzando fortemente l'occhio a The Butterfly Effects e terminando in una sorta di groviglio di tutte queste ispirazioni, sfiorando persino il thriller/torture porn finendo alla Uomini che Odiano le Donne


Al centro di tutto la protagonista Max e il suo rapporto al limite dell'amore omosessuale con la migliore amica Chloe, ma anche una miriade di personaggi che portano a galla riflessioni su temi scottanti come il cyber bullismo che porta al suicidio, la gestione del dolore legato ad una perdita e al senso di colpa, la scoperta di istinti sessuali nuovi, l'eutanasia, la crisi economica, la malattia mentale o lo sforzo che comporta l'approccio alla maturità. Insomma, una marea di input e characters romanzati tra Jack Kerouac e tutta la beat generation ma anche la modernità dell'indi (con una colonna sonora che non lascia dubbi a riguardo) per esplodere in ramificazioni POP e riferimenti alla fantascienza d'intrattenimento tra televisione, film e fumetti. Perché ci saranno Doctor Who, Ritorno al Futuro, lo steam punk e il mondo supereroistico ma anche elementi più intimistici, giochi di parole nerd, il senso di meraviglia e la paura di sbagliare riviste alla luce dei viaggi nel tempo, il concetto di realtà parallele, l'idea che ad ogni azione segua una reazione, che si tratti di teoria del caos, effetto farfalla o karma
Facendoci strada quindi in questo complesso ma esemplificato e standardizzato groviglio di ispirazioni, si segue la via della detective story alternata al thriller, ma sempre in salsa teen. Ed è questo il punto di forza e di debolezza allo stesso tempo del gioco, poiché si rimane spiazzati da certe superficialità ma, allo stesso tempo, non si può fare a meno di voler andare avanti nelle indagini per capire come andrà a finire. C'è da dire, a questo punto, che il modello di gameplay aiuta parecchio, anche se certe azioni (soprattutto nei puzzle da risolvere) si fanno più complicate del dovuto, per arrivare a certi meccanismi nel finale che ho trovato addirittura stancanti. Ma alla fin fine Life is Strange vince e convince, e tanto basta per rende l'esperienza videoludica assolutamente felice.


CONCLUSIONE: un gioco che da una lettura piuttosto superficiale di una realtà sicuramente più complessa. Ma, appunto, si tratta di un gioco. Al centro della storia, una storia d'amicizia/amore forse troppo debole per reggere tutto questo popò di roba. Ma Life is Strange è sicuramente un lavoro avvincente che merita di essere giocato, con un cliffhanger impossibile da prevedere e che soddisferà ogni tipo di giocatore, fermo restando che le avventure grafiche interattive non sono per tutti i gusti. Peccato, dal punto di vista tecnico, per una grafica non all'altezza, ma stiamo parlando di un prodotto a basso costo che è riuscito a far parlare di se meritandosi tutto successo che ha ottenuto.

REQUISITI MINIMI:

OS: Windows Vista
Processore: Dual Core 2.0GHz o equivalente
Memoria: 2 GB RAM
Grafica: ATI o scheda NVidia w/ 512 MB RAM (non raccomandato per scheda grafica Intel HD)
DirectX: Versione 9.0
Hard Drive: 3 GB di spazio disponibile

Disponibile anche su console.

Commenti

  1. Ne ho sentito parlare, è un gioco che mi interessa, e tanto, sto ancora aspettando una buona offerta (anche se non costa tantissimo), comunque grazie della recensione, però già che ci sono ti suggerisco un titolo, un gioco di diverso genere, che contiene molte citazioni anche cinematografiche e non, ed è BioShock, soprattutto l'ultimo capitolo il terzo (Infinite), visivamente accattivante e bello ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Conosco bene BioShock, già giocato (tranne il terzo però). Grazie del consiglio ;)

      Elimina
  2. sei stato premiato con il liebster award ;)

    RispondiElimina

Posta un commento

Info sulla Privacy