Ma Twin Peaks esiste davvero?


Potrà sembrare una domanda stupida, quella che da il titolo al post, ma il realtà poi non così tanto. Perché se c'è ancora qualcuno che si chiede se sia possibile trovare la cittadina di Twin Peaks sulla cartina, allora la risposta è scontata: NO. Però questo non vuol dire che non esista davvero. 

Punto primo: un luogo chiamato Twin Peaks esiste davvero e si trova nei dintorni di San Francisco, non è una città bensì il nome che viene dato a due colline. A valle è possibile trovare la Twin Peaks Natural Area, un parco naturale. Ovviamente però si tratta di un luogo ben distinto da quello in cui è ambientata la nostra serie TV preferita. 

Punto secondo: quello di Twin Peaks è diventato un vero e proprio universo narrativo quindi sì, da questo punto di vista esiste davvero. Ed è su questo che mi voglio soffermare oggi, ad un giorno dalla messa in onda dell'attesissima (25 anni) terza stagione.



In origine ci fu Northwest Passage, perché questo era il titolo provvisorio della serie. Titolo che in seguito fu scartato a favore di quello ufficiale. Ma perché Twin Peaks? Perché la fittizia cittadina si trova tra le fittizie montagne gemelle (Whitetail e Blue Pine) ideate da Mark Frost quando ancora stava scrivendo il primo abbozzo di sceneggiatura dell'episodio pilota, conosciuto anche (guarda caso) con il titolo di Northwest Passage. La serie fu girata tra la California e lo stato di Washington (tra cui le famose Snoqualmie Falls, le cascate ormai diventate caratteristiche della serie insieme ai boschi della zona) ma virtualmente la cittadina che le da il nome si trova sì nello Stato di Washington vicinissimo al confine col Canada. 

Il successo della madre delle serie Tv contemporanee (leggi un po' qui per sapere il perché) portò ad un successivo allargarsi di quel micro mondo televisivo. Il primo passo per questa concretizzazione di un vero e proprio universo narrativo fu il libro 

Il diario segreto di Laura Palmer: 


scritto da Jennifer Lynch (figlia di David), contiene tutte le confessioni segrete di Laura dai dodici anni a pochi giorni prima della morte. Questo romanzo a forma di diario fu un vero e proprio best seller che permise allo spettatore di entrare virtualmente nella vita fatta di eccessi, abusi, sesso e droga di una ragazzina della provincia americana. Volume caratterizzato dalle famose "pagine mancanti" strappate da BOB che tutt'ora rimangono un mistero (che magari troverà soluzione nella terza stagione?).

Il libro però presentava anche delle discrepanze con quanto visto in TV, soprattutto per quanto riguarda il personaggio di Maddy e del suo rapporto con la cugina Laura (ma ricordiamoci che Maddy non era prevista nella sceneggiatura ufficiale e fu aggiunta da Lynch solo per far tornare l'attrice Sheryl Lee attivamente in scena). Il volume fu pubblicato nel 1990 per un totale di 184 pagine. In Italia alcuni passaggi comparvero persino come inserto nella rivista Tv, Sorrisi e Canzoni. Dopo anni di fuori catalogo è stato recentemente ristampato da Mondadori. 

Successivamente altri due libri contribuirono ad alimentare il mito: il primo (1991) fu 

L'autobiografia dell'agente speciale Dale Cooper: La mia vita, i miei nastri:


scritto da Scott Frost (fratello di Mark), raccoglie la trascrizione dei nastri audio dell'agente Cooper che raccontano la vita del poliziotto più amato della televisione dall'infanzia al giorno in cui gli fu assegnato il caso Laura Palmer. Attualmente in Italia è fuori catalogo.

Il secondo (1991) fu 

Twin Peaks: An Access Guide to the Town


scritto da David Lynch e Mark Frost con la collaborazione di Richard Saul Wurman. Il volume, inedito qui da noi, è una "falsa guida turistica della cittadina come se fosse stata pubblicata dalla Twin Peaks Chamber of Commerce. Contiene, per esempio, la storia dei nativi americani dell'area, la lista delle canzoni del jukebox del Double-R Diner, un ritratto dei fratelli "Tim and Tom" (in realtà i produttori della serie David L. Lander e Gregg Fienberg) che offrono un servizio di "Taxi-Dermy", taxi e tassidermia." (Wikipedia).

Intanto, tra il 1990 e il 1991 era stato pubblicato dalla Simon & Schuster Audio l'audio libro "Diane..." - The Twin Peaks Tapes of Agent Cooper, scritto sempre da Scott Frost e contenente alcune conversazioni inedite tra Cooper e Diane, la sua segretaria senza volto. 

Non dimentichiamoci neanche delle copie del The Twin Peaks Gazette, la gazzetta ufficiale fake, che venivano inviate ai membri del fan club con all'interno anticipazioni e dietro le quinte per garantire un'immersione ancora maggiore dello spettatore.

Ma veniamo al 1992, una delle date più importanti per l'espansione dell'universo twinpeaksiano poiché la serie approda finalmente al cinema. Ovviamente sto parlando di

Fuoco Cammina con Me:


film/prequel della serie scritto e diretto da David Lynch. L'idea fu data al regista proprio dal Diario Segreto di Laura Palmer e avrebbe dovuto essere il primo capito di una trilogia che avrebbe dovuto concludere la serie rimasta in sospeso dopo la cancellazione. A riprova di questo ci sono i numerosi "missing pieces", scene tagliate in seguito selezionate e montate da Lynch stesso, proposte nel cofanetto in blu ray della serie. Il progetto trilogia però naufragò inesorabilmente, nonostante sembra sia stato alla base dell'imminente terza stagione. Per sapere cosa penso di questo film, cliccate qui.

Ma veniamo ad oggi: per lungo tempo dimenticata (ma mai dai fan), il mondo di Twin Peaks è tornato alla ribalta negli ultimi anni con l'annuncio della terza stagione, interamente diretta da Lynch e scritta con il suo vecchio socio Frost. Non sappiamo ancora quel che ci aspetta, si spera che ad alcuni misteri rimasti insoluti venga data una spiegazione. Ma quel che notiamo, in seguito all'annuncio, è quanto il limbo in cui pensavamo TP fosse caduto fosse piuttosto un leggero letargo: per lo spettatore che ha seguito (negli anni) la serie, Twin Peaks non è mai stata solo una cittadina inventata in cui avevano ambientato una serie TV bensì una realtà tangibile. Per questo sì, TP esiste davvero e lo dimostra il fatto che negli anni molti fan abbiano visitato più di una volta i luoghi dove la stessa era stata ambientata (luoghi che, tra l'altro, hanno reso l'interesse generale una vera e propria occasione commerciale, come ad esempio il Twede’s Cafè). 

Eppure, fino a poco tempo fa, l'universo twinpeaksiano è stato sempre limitato ai dintorni della cittadina. Dico fino a poco tempo fa perché con la pubblicazione di un nuovo libro, le cose sono leggermente cambiate. Sto parlando ovviamente di Le vite segrete di Twin Peaks, scritto da Mark Frost ed edito nel nostro paese da Mondadori. Ma per parlarvi di questo particolarissimo romanzo vi rimando al prossimo breve post sul blog, dove lo vedremo un po' più nel dettaglio. Prima di Domenica notte, quando finalmente l'universo (e non ho scelto questa parola a caso) di Twin Peaks tornerà sui teleschermi di tutto il mondo. 


Commenti

  1. Frankie, c'è una foto di Lynch a sx troppo grande, che sborda e non fa leggere bene l'articolo!
    Comunque, grande post.

    Il diario e l'autobiografia hanno dalla loro un'unica cosa spiacevole: le date. Non corrispondo per nulla.
    Certo, anche altri "errori" tipo Cooper che indaga da subito sulla Banks (nel film subentra a Desmond) o cose analoghe (come hai detto tu, su Maddy ecc), ma appunto, sono stati scritti PRIMA del film...
    Un peccato, perché io -in occasione delle ristampe- li avrei corretti.

    Moz-

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    1. Oh, Miki, grazie per avermi avvertito. Come si noterà, ero in pieno lavori in corso per cambiare un po' l'aspetto del blog.
      Comunque, io sinceramente l'autobiografia l'ho letta tantissimi anni fa e non ricordo nulla. Però effettivamente, le differenze vengono spiegate dall'anno di uscita. Per quanto riguarda il Diario, le incongruenze sinceramente risaltano meno essendo un romanzo molto viscerale. Però, certo, sono errori che fanno storcere il naso.

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    2. Eh, lo so. Perché manca un vero progetto fondato, alla base.
      Ma dall'altro lato, proprio questa mancanza è un estremo punto di forza...

      -zoM

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    3. Credo che un progetto fondato sarebbe andato (e andrebbe) contro il modi di lavorare di Lynch. Certo, a posteriori si poteva intervenire - almeno per quanto riguarda ciò che non è lynchiano e che ormai è divenuto canone.

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  2. Non vedo l'ora di tornare nei boschi di twin peaks :D

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