Death Note (di Adam Wingard, 2017)


Finalmente il tanto atteso Death Note di Netflix è stato rilasciato. Un film tanto dibattuto (come al solito) da chiunque e ancor prima dell'uscita, su cui tutti avevano fatto ipotesi e contro cui le critiche non avevano tardato ad arrivare dopo il rilascio del primo trailer ufficiale. 

Quindi sì, finalmente il film su Death Note è “uscito” e io non ho perso tempo e me lo sono guardato. Queste di seguito sono le mie opinioni ragionate in merito.

Prima di tutto fatemi specificare una cosa: questo Death Note ha in comune col manga da cui è tratto (di Tsugumi Ōba e Takeshi Obata) solo la “storia” di base: uno studente di nome Light trova il death note appartenente al dio della morte Ryuk e comincia a farsi giustizia da solo scrivendoci sopra nomi di criminali più o meno noti. Infatti la persona il cui nome finisce sul death note, muore. Light assurge velocemente al rango di “divinità in terra”, ma sulle sue tracce si pone il noto detective internazionale Elle, di cui nessuno conosce la vera identità ma che ha la fama di risolvere qualunque caso a cui lavori. 

Ora, il mio avvertimento è diretto a tutti i fan di fumetto e anime: non aspettatevi nulla più di questo, perché il Death Note di Netflix con il cult nipponico non ha altro a che fare.


Death Note di Netflix è un film diretto da Adam Wingard (You are Next, The Guest e Blair Witch) e scritto da Charley Parlapanides, Vlas Parlapanides e Jeremy Slater. Io, ora, me li immagino già questi tre mentre scrivono la sceneggiatura, incapaci di tirar fuori un ragno dal buco. Me li immagino e un po' rido, perché se il film è brutto (e lo è) per gran parte è colpa loro. Sì, perché Wingard è bravo e, ammesso e non concesso che il suo stile piaccia, su questo non c'è ombra di dubbio. Solo che essere un bravo regista non vuol dire automaticamente girare un bel film. Il suo stile è abbastanza particolare, io l'ho sempre definito “fighetto”, può piacere o no ma sicuramente la sua tecnica non è criticabile. In questo caso però lo stile del regista non emerge se non per pochi istante, nell'estetica al neon e nella violenza che diventa iconica. Nelle belle scene splatter, ad esempio, troppo brevi però per riuscire a divenire davvero un valore aggiunto. Probabilmente la produzione ha tentato di contenere i danni: troppo splatter uguale troppi divieti ed è evidente, lampante, lapalissiano che Death Note sia un film diretto agli adolescenti. Come lo stesso manga, del resto. 

Horror adolescenziale, quindi. Gli ingredienti ci sono tutti. Soprattutto quando si scivola nel paranormal romance. Questo perché – e si intuisce dai primi minuti – ad un tratto parte la più classica (?) delle storie d'amore che in breve diventa l'elemento preponderante nel film. Il tutto farcito dai soliti rallenty, dal solito stile pop, dalla solita colonna sonora cool (con alcuni momenti carpenteriani degni di nota), dalla solita scena madre fatta di “ti amo” e “voglio stare con te” e da un po' di sesso, per rendere il tutto più intrigante, ma gestito in fase di montaggio perché sia mai che i ragazzini si sconvolgano.

Il vero e più grande difetto di Death Note, però, è che è scritto male. 


Partiamo dai personaggi, ad esempio: non funzionano, non hanno senso, così privi di background o di un vero e proprio approfondimento. Privi di anima. Vuoti. Manca proprio una filosofia di fondo, la coerenza tra le loro interazioni; agiscono non si sa per quale motivo e reagiscono in maniera assolutamente decontestualizzata e, quindi, assurda. Perché Light e Mia, la sua “compagna di avventure”, fanno quello che fanno? Quali sono le loro motivazioni e queste come si evolvono? Una scena rappresentativa in tal senso è il primo incontro tra Light e Ryuk e il conseguente primo omicidio: senza fare spoiler, appare davvero insensato e superficiale. I due protagonisti emergono come veri e propri sociopatici se non, ancora peggio, come psicopatici, ma è evidente che manca una caratterizzazione in tal senso. Elle invece è ininfluente, privato di qualunque spessore, un antagonista privo di qualunque efficacia che ci viene presentato in un modo per poi tradire la propria essenza e il proprio ruolo. Non c'è psicologia, non c'è l'evoluzione del ruolo. 

Ma è tutto il film ad essere scritto così, con passaggi forzati basati su ragionamenti campati per aria, priv(at)i di qualunque processo deduttivo, che poi dovrebbe essere alla base del film stesso. Le azioni e reazioni sembrano messe lì per caso, le motivazioni oscure, non si mostra (se non per brevi istanti) ma si racconta, senza avere alle spalle una vera e propria evoluzione narrativa. Gli stessi snodi narrativi vengono affrontati con superficialità e frugalità.
Ho quasi avuto l'impressione che l'obbiettivo fosse andare dal punto A al punto B, dal B al C e così via, collegando poi alla bene e meglio comparti narrativi pensati a tavolino ognuno per se, indipendentemente, con lo scopo di correre verso un colpo di scena tra i più prevedibili, con un finale di quelli rocamboleschi e forzati come non mai, farcito da spiegoni con voce fuoricampo annessa, sia mai che i ragazzini non capiscano. In più sto finale è anche aperto perché (forse) già si sta pensando a un sequel. 


Parliamo poi un attimo degli attori e di quanto siano indecenti. Si salvano solo William Defoe, che da la voce (e le sembianza) a Ryuk, e Shea Whigham nel ruolo del padre di Light. 
Nat Wolff è un cane, Keith Stanfield ridicolo e poco credibile, Margaret Qualley ricorda troppo Kristen Stewart ma con un po' di aggressività in più alla Eva Green, restando comunque impalpabile. Se poi attori cani e privi di mestiere vengono diretti male mentre interpretano personaggi insulsi e senza senso, allora il danno diviene più grande, rasentando il disastro.

Ora, voglio specificare che questa mia “critica” al film esula da qualsiasi polemica sull'aderenza dello stesso all'opera cartacea da cui è tratta. O all'opera animata. E' ovvio che si tratti di una libera interpretazione in stile occidentale. Anzi, americano. La delusione nei confronti del Death Note di Netflix nasce dalla pochezza del film in se. Non riesco a definirlo nemmeno un film di Adam Wingard, per quanto lui mi piaccia poco come regista non riesco a pensarlo come opera sua. Ma potrei sbagliarmi. In effetti tutto quello che c'è di buono in Death Note è farina del suo sacco.

Poi certo, magari la delusione amplifica la negatività del giudizio, ma leggo un po' ovunque critiche e stroncature, quindi forse non sono andato troppo lontano dalla verità. La parola spetta al pubblico adesso: volenti o nolenti e sempre lui ad averne l'ultima.

Commenti

  1. Non conosco, se non di fama, l'originale. Da profano, ho intuito sia i punti di forza, sia le cose liquidate troppo in fretta. E' scritto male, sì, ma non mi è sembrato da buttare in toto; sembra il pilot di una serie TV che non vedrà mai la luce, quasi. Tutto troppo abbozzato. Anche se l'estetica anni Ottanta di Wingard mi fa impazzire. Ne ho parlucchiato anch'io oggi da me. :)

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    1. Formalmente è un teen movie, ma non è tanto la forma a dare fastidio. Se è stato concepito così allora va guardato per quello che è. Più che un pilot a me è sembrata la chance di una buona serie tv adolescenziale compressa in questo brutto film. Oggi pomeriggio vengo a leggerti ;)

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  2. Non sapevo neppure fosse un fumetto; il film l'ho trovato bruttino a causa di protagonista cani. L'estetica videoclippara qui va oltre la mia tolleralibilità francamente...

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    1. Però almeno l'estetica da videoclip ha senso se pensiamo che è un film diretto evidentemente agli adolescenti... per il resto, vero, ma io direi più brutto che bruttino...

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  3. L'anime mi piacque moltissimo ( diciamo fino al punto shockante).
    Devo ammettere che non ho molta voglia di vederne una versione con attori veri, ma lo tengo in conto.

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    1. Se non la vedi non ti perdi niente, fidati. Però se ti capita uno sguardo per unirti al coro degli indignati puoi darlo :D

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  4. Sto sentendo pareri distruttivi da parte di tutti.
    Penso che per adesso lo passerò... Forse lo recupererò tra qualche tempo.

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    1. Che poi guarda, in realtà c'è di molto peggio in giro :)

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