Classificando - Terza Puntata: libri


E' arrivato Venerdì, è arrivato il week end e, dulcis in fundo, è arrivato un nuovo appuntamento con Classificando, la vostra rubrica preferita.

Questa volta la mia classifica riguarda la letteratura e, più nello specifico, i libri. Ma non semplici libri, bensì quelli della mia vita. Probabilmente l'avrete già fatto ma, in caso contrario, leggetene almeno uno e non ne rimarrete delusi.

I 10 IRRINUNCIABILI:

10) Intervista col Vampiro di Anne Rice

Il vampiro Louis de Pointe du Lac racconta la sua storia ad un giovane giornalista, Daniel Molloy: tutto inizia nel 1791, quando in seguito alla morte del fratello, Louis cade in preda alla depressione. Un vampiro, Lestat de Lioncourt gli dona la possibilità di vivere per sempre, nutrendosi di sangue e vittime umane - Il primpo romanzo e primo capitolo delle Cronache dei Vampiri della scrittrice americana è un'opera tutt'altro che semplice. Oltre, infatti, a rilanciare la figura del vampiro donandole nuova aria romantica e poetica, la umanizza fino alle estreme conseguenze, sollevando questioni etiche che riguardano l'essere umano prima di tutto e il suo essere all'apice della catena alimentare. Non il più bello della saga ma quello che me l'ha fatta scoprire. Dal romanzo è stato tratto un buon film, forse più famoso dell'opera letteraria.

09) L'Ombra dello Scorpione di Stephen King.
In  un mondo devastato da un virus che ne ha decimato la popolazione, i pochi sopravvisuti si dividono in due gruppi nel tentativo di ricostruire una civiltà spazzata via. Il primo è capitanato dalla ultra centenaria Hemingford Home, il secondo dall'oscuro Randall Flagg (personaggio ricorrente anche in altre opere dell'autore). La battaglia tra bene e male sarà presto inevitabile - Lessi questo romanzo monumentale molti anni fa, dopo aver intravisto in tv la deludente trasposizione. Da quel momento in poi non riuscii a fare a meno dei romanzi di questo scrittore horror. Questo rimane il mio preferito, sviluppa situazioni tipiche dell'immaginario post-apocalittico ma in maniera mai banale, anzi, avvincente e con un tocchi di orrore incredibili. Ci si affeziona, nel corso della lettura, a tutti i personaggi principali e si finisce per pendere dalle parole (e dalle pagine) di uno dei maestri dell'orrore letterario.

08) La Versione di Barney di Mordecai Richler.

Barney Panofsky è un ricco ebreo canadese che, passati i sessant'anni, decide di scrivere un'autobiografia. Il motivo è semplice: liberarsi di una infamante accusa di omicidio - Questo romanzo è un capolavoro. Raccontanto con uno stile incredibilmente divertente, è un sovrapporsi di storie, informazioni e avvenimenti dal punto di vista di un vecchio ubriacone. Sempre in bilico tra verità e menzogna, il vecchio Barney attraversa una vita intera e lo fa in maniera irresistibile. Basta non farsi scoraggiare da un inizio forse un po' ostico e lasciarsi trasportare da un flusso di coscienza che scatenerà, alternandoli, il riso e le lacrime.

07) Oceano Mare di Alessandro Baricco

Nella locanda Almayer, affacciata sul mare, confluiscono tante stoprie e tanti personaggi. Ogni stanza ha il suo strano personaggio e in una c'è persino un segreto - Un libro surreale dotato di una poeticità meravigliosa. Una storia scritta alternando arte narrativa a prosa poetica, che sembra non avere ne fine ne inizio ma che si rivelerà per quello che è nel bellisismo finale. Un romanzo breve e meraviglioso, per me uno dei tre libri riusciti dell'autore (assieme a Castelli di Rabbia e Seta)

06) Niente Canzoni d'Amore di Charlese Bukowski.

Una serie di racconti nello stile dello scrittore americano, uno dei miei miti personali e per me esempio di maestrina nell'arte della letteratura breve. Racconti sporchi, di vita vera, con protagonisti che non hanno assolutamente niente di speciale se non la forza a tratti rassegnata di vivere in un mondo cattivo e volgare. Ogni pagina è un pugno nello stomaco, ogni finale lascia con l'amaro in bocca. E l'amore? Quello lo trovate tra le righe, ma non sarà il tipo di amore che vi aspettate.

05) Il Vangelo Secondo Gesù Cristo di Josè Saramago.

Inutile accennare alla trama: questo romanzo è un fantasiosa trasposizione di un ipotetico Vangelo scritto da Gesù Cristo. Attaccato duramente da Chiesa e cattolici, è un'opera incredibilmente umana che ci presenta un Gesù umanissimo, ce lo fa amare proprio per questo e ironizza su tutte quelle cose su cui pochi hanno avuto il coraggio di irnonizzare. Un'opera incredibilmente bella che mi ha stregato e fatto amare questo autore morto troppo presto. Da sconsigliare a chi si prende troppo sul serio o ai ferventi religiosi.

04) L'insostenibili Leggerezza dell'Essere di Milan Kundera.

Le storie di quattro personaggi si intrecciano sullo sfondo di Praga e della sua Primavera. Tomáš (un chirurgo di fama e successo che perde il suo lavoro a causa delle sue critiche dei comunisti cechi), la sua compagna Tereza (una fotografa), la sua amante Sabina (una pittrice) e l’amante di Sabina, Franz (un professore universitario) - Un romanzo a tratti filosofico, a tratti poetico, Un romanzo che uccide. Fa male come poche altre cose al mondo. Ma non potrete non amarlo. Come faccio io.

03) Delitto e Castigo di Fëdor Dostoevskij.

Raskolnikov, uno studente che fatica a mantenersi agli studi, progetta di uccidere una vecchia vedova dedita all'usura e di derubarla. Al di là delle motivazioni economiche (i soldi che ruberebbe riuscirebbero a mantenerlo agli studi e a mantenere sua madre e sua sorella) ce ne sono anche di più profonde e filosofiche: l'impulso superonomistico del giovane - Forse il romanzo più conosciuto e "commerciale" di Fedor, saccheggiato da tanto cinema. Un romanzo fortemente filosofico, come tutti quelli del russo, ma incredibilmente facile. Mi ha fatto scoprire e amare quello che forse è lo scrittore più grande di tutti i tempi.

02) L'Idiota di Fëdor Dostoevskij.

Il principe Myskin, erede di una nobile famiglia, torna a Pietroburgo dopo un lungo soggiorno in Svizzera per curarsi dell'epilessia. Nella grande città viene travolto dalla vicenda di Nastas'ja Filippovnae dei suoi due contendenti: il violento Rogozin e il segretario del generale Epancim, Ganja - Forse il più grande capolavoro della letteratura russa. Un romanzo unico, profondo, animato da idee geniali e da una forte componente filosofica. Se ne potrebbe parlare all'infinito ma il bello è che, al di là della profondità e della difficile comprensibilità, affascina e avvince con una storia dai risvolti inaspettati.

01) Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov.

Mosca, anni trenta del Novecento: Woland, un misterioso professore straniero esperto di magia nera, arriva in città accompagnato dai suoi aiutanti. L'arrivo del gruppo porta scompiglio non solo fra i membri di una importante associazione letteraria sovietica, ma in tutta Mosca - Questo è il mio romanzo preferito, quello che ho letto più e più volte, quello che mi fa piangere e ridere, quello a cui non rinuncerei per niente al mondo. Un consiglio? Se non lo avete mai fatto, leggetelo. Trama avvincente, poesia in prosa e sottotesti politici. Che volete di più?

Commenti

  1. Dunque, prima ti ferisco e poi ti lovvo:
    non ho mai letto intervista col vampiro, ma giurogiurogiuro che rimedierò
    Detesto ogni virgola mai scritta da Baricco. Ti prego, non picchiarmi forte con una mazza chiodata.
    Per gli altri, ti lovvo in maniera assoluta e totalizzante.
    Soprattutto il primo posto.

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  2. La ferita più grande è quella su Intervista. Dovresti leggerlo, è un libro molto bello ma soprattutto da il via ad una saga fantastica. Non parliamo certo di letteratura ma che importa. Su Baricco che dire, capisco che sia facile odiarlo e a me, esclusi i romanzi che ho nominato, non piace. Oceano Mare però mi colpì profondamente.
    Il primo posto è il vero e proprio romanzo della mia vita. Lo amo senza se e senza ma, non posso stare troppo tempo senza rileggerlo. Ah, e il lovvaggio e reciproco :)

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  3. Ma io non ho mai fatto distinzioni tra ciò che è letteratura e ciò che non lo è :D
    E Intervista non l'ho letto non per qualche pregiudizio, ma perché per un motivo o per l' altro, ho sempre procrastinato.
    Bulgakov sta tra i libri della mia vita, in una santissima trinità tra Tolstoj e Vasilj Grossman. Tutti stramaledetti russi.

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  4. Ma i russi sono odiosi per quanto sono bravi. comunque devi leggerti tutte le cronache almeno fino a Pandora. Fallo!

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  5. Io amo profondamente la Russia,principalmente la SSSR.Però anche il periodo zarista,Pugacev il disertore ribelle e il grande dzugasvili.
    Quindi in questa classifica libresca mettici a caso uno dei tanti bellissimi capolavori della letteratura russa e sovietica.
    Poi che dire?
    Agnese va a morire di renata viganò
    Senza Tregua di Giovanni Pesce
    Metello di Vasco Pratolini
    Mattatoio 5 di Vonnegut
    Il bacio della donna ragno
    La chimera di sebastiano valli
    It di King
    uno a caso di Chandler
    Stalin Leggenda nera di Domenico Losurdo.
    i dieci giorni che sconvolsero il mondo di Reed

    Boh,ma poi quanti libri ci hanno resi migliori anche per il passaggio veloce di una lettura?Troppi
    L'importante è leggere e scegliere bene cose che non ci rovinino troppo!

    ciao davide

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  6. Beh, effettivamente hai ragione, solo credo esistano veri libri "della vita", quelli che ci sono entrati dentro più di altri, senza i quali davvero avremmo perso un pezzo importante di noi stessi.

    Grazie mille per il commento e la tua classifica.

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  7. si,allora :agnese va a morire,stalin leggenda nera,padri e figli e It
    questi dovrebbero essere i libri dei libri dei libri.
    Almeno per stasera!^_^

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  8. Ti dirò: ho letto solo It. Potrei prendere spunto per una prossima lettura da almeno uno di questi.

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