Strange Days (di K. Bigelow, 1995)


Credo sia la prima volta che mi ritrovo a scrivere su commissione. No, detta così sembra una cosa brutta. Diciamola meglio: è la prima volta che mi trovo a scrivere di un film dopo che questo mi è stato richiesto espressamente da qualcuno. In questo caso ad aver richiesto una "recensione" (che brutta parola, scusate, non la userò più) è stata Momo del blog Momo's Wonderland, mentre il film in questione è Strange Days di Kathryn Bigelow, forse la più grande regista donna vivente. Non che della su detta mi siano piaciuti tutti i film (Blue Steel e Il Mistero dell'Acqua mi fanno ancora venire mal di pancia), ma è indubbio che la ex-signora Cameron sia sempre riuscita a unire talento, una poetica ben definita e abilità tecniche sconosciute a tanti suoi colleghi maschi e a tante altre sue colleghe femmine, riuscendo sempre a coniugare il tutto con un certo tocco femminile, pregio di tante sue opere (ha girato Il Buio si Avvicina, cult sui vampiri che nessun'uomo sarebbe stato mai in grado di girare a quella maniera). O almeno questa è la mia opinione.

In un 1999 sull'orlo del nuovo millennio, a Los Angeles, impazza il wire-trip, una droga che si assume attraverso lo squid, congegno installato nel cervello. Lenny, ex poliziotto,la spaccia e ne fa uso per (non) dimenticare la sua ec Faith. Quando però mancano solo due giorni alla fine dell'anno, Lenny riceve una "clip" su cui è registrato  l'omicidio della sua amica Iris, una prostituta.

"Strange eyes fill strange rooms
Voices will signal their tired end
The hostess is grinning
Her guests sleep from sinning
Hear me talk of sin and you know this is it"


Strange Days (1995) è il quinto film da regista di Kathryn Bigelow, scritto (assieme a Jay Cocks) e prodotto da James Cameron, un'opera cyberpunk dalle innegabili influenze distopiche, che guarda al faro Blade Runner come a modello irragiungibile e, proprio per questo, cerca strade differenti, riuscendoci inaspettatamente. Perchè la classe non è acqua, la bellezza di una storia sta nel modo in cui la si racconta e nonostate, in questo caso, il tema non sia tra i più originali e l'estetica sia quella tipica di tanti altri film del genere, Strange Days è un'opera che va oltre. Parla di percezioni ammiccando a Cronenberg ma lo fa da un'altro punto di vista, vede l'essere vivente come mezzo massmediale ma lo osserva da un punto di vista sociale e animale, in altre parole affrontando il tema in maniera totalmente originale. Ad esempio con il ruolo funzionale della wire-trip clips, droga in gradi far rivivere a chi l'assume brandelli di una vita che non gli appartiene. Il modo definitivo per essere qualcun altro, anche se solo per un frammento di esistenza e per pochi secondi. La finzione che annovera i caratteri della realtà. Perchè sempre di finzione si tratta, le due vite rimangono una distinta dall'altra, semplicemente si sovrappongono per qualche istante simulando una fusione. E' quello che succede a grandi linee nel cinema: un attore che per la durata di un film diventa un altro individuo, uno spettatore che per la durata di una pellicola entra in un'altra storia, un altro mondo o un altro tempo. Probabilmente si tratta dello snuff definitivo, della realta che si fa finzione ma anche il contrario. E infatti ad un certo punto, guardando il film, noi spettatori ci troviamo coinvolti in un caso di omicidio. 


Lo snaff (che chiariamolo, non esiste se non nei racconti cinefili popolari) è pornografia, la più estrema tra le pornografie perchè non solo spoglia l'individuo ma lo penetra con violenza. Vivere le sensazioni e le esperienze di qualcun'altro è un po' la stessa cosa: penetrare il cuore e la mente di quell'individuo. Anche per questo chi concede se stesso sottoforma di wire-trip si prostituisce e lo fa vendendo il suo lato più intimo. Eppure l'esperienza che passa di mente in mente attraverso un semplice dischetto digitale (che ricorda il dvd, guarda un po' commercializzato proprio nel 1995) non è altro che l'unico modo per continuare ad esistere e a comunicare, quasi una catena che lega chi ne fa uso, l'unico modo per la risoluzione di un complotto le cui indagini ci portano in una Los Angeles di fine millennio fatta di asflato, pelle e musica punk-rock, di sangue e polizia corrotta, fotografia di un mondo violento, malsano e inafferrabile. Un mondo che come il montaggio del film scorre veloce, dai tratti di un noire high-tec. Al suo interno Lenny (un immenso Ralph Fiennes), che da questo mondo è stato sovraffatto e che con il passaggio nel nuovo millennio cerca un modo per risorgere dal trauma chiamato Faith, opportunista spezza cuori intepretata da una Juliette Lewis eccessiva e sopra le righe. Attorno a loro un girone infernale e comprimari a tutto tondo persino quando vengono tagliati con l'accetta: Mace (una bellissima Angela Bassett), Max e la vittima sacrificale Iris di scorsesiana memoria. Il tutto ripreso da un occhio a 35mm, quello della camera e quello artistico della Bigelow

Strange Days non è un film che deve piacere. Non per forza. Ma racconta gli anni '90 e si proietta nel futuro come poche altre pellicole sono state in grado di fare. Quindi riguardarlo adesso è possibile e dovuto. Per capire come siamo cambiati noi, il mondo e il cinema, che però in fondo è sempre lo stesso.



Commenti

  1. Ecco, adesso mi commuovo!Questo è uno dei 4-5 cine adolescult della mia goiventudine che è invecchiato bene.E siccome sei stato sbrigativo (ma è bellissimo leggerne da te) più avanti ne farò anch'io una col cuore sbarbo tra le dita..
    Hai idea di quanti film abbiano saccheggiato da qui per personaggi e dinamiche' un elenco alto un palmo. ha scocciato moretti a tal punto da meritarsi un monologo in Caro Diario, ha ispirato persino quel matto di Battiato... oh, al diavolo! Adesso la dovrò fare a breve!

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    1. E' vero, sono stato un po' sbrigativo (ma mi sento come se mi avesse investito un autobus) però ti ringrazio, sono contento che nella sintesi sono riuscito a rendere l'idea della grandezza di questo film.

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    2. Julietta era poco prima (e grazie a questo personaggio) di essere presa per NBK e conseguentemente assunta in Cielo...

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  2. lo devo troppo rivedere!
    comunque un grandissimo film, perché la bigelow è l'unica regista con le palle.

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  3. *^* momosament grazie infinitissime!!! Ricordo solo ora rileggendo la tua recensione molte cose di questo film. Ero piccola quando l'ho visto (si e no 8-9 anni...), anche per questo lo ricordo pochissimo, ma c'è da allora la canzone finale (stupenda, a me piace momosissimamente!) di Peter Gabriel e Deep Forest che mi ritorna in mente... e ricorda questo film. :3
    Ancora grazie mille e bravomomosissimo per il post :3 abbraccio momoso.

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  4. Ottimo film, cult anche della mia adolescenza.
    Forse ora mi risulta un pò sminuito nel valore, ma resta grandissima la tecnica.

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    1. Io l'ho rivisto per recensirlo (non lo vedevo da molto) e devo dire che il valore l'ho riscoperto intatto.

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  5. Questo è uno tra i migliori di film di tutti i tempi. Neanche a me la bighelou ha mai tanto convinto (neanche con l'ultimo oscar, pensa te!) ma qui c'è maestria da vendere e una sceneggiatura da fa piangere sangue amaro ai moderni sceneggiatori.
    E poi è fantascienza della miglior specie.

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  6. l'unico film che ha a che fare con james cameron che è un cult cannibale assoluto!
    stupendo e juliette lewis fenomenale (pure come cantante)!

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    1. Povero Cameron... ma nemmeno Terminator o il secondo Alien?

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