La Jetée (di Chris Marker, 1962)


1962: Chris Marker è un regista francese ma anche un fotografo e direttore della fotografia. La sua opera più conosciuta e importante è il cortometraggio La Jetée, ma questo titolo dirà poco allo spettatore medio. Dirà forse qualcosa in più il titolo L'Esercito delle 12 Scimmie, lungometraggio di Terry Gilliam diretto nel 1995, che di questa piccola opera francese è omaggio (come ricorda il regista nei titoli di testa) e debitrice. Questa volta non me la sento di criticare chi non ne ha mai sentito parlare di La Jetée. Colpa dei tempi che corrono, che privilegiano il nuovo rispetto al vecchio. Ma il vecchio, spesso, è già futuro. Solo che non lo sappiamo.

La Jetée. Esistenzialismo francese. Opera streampunk e distopica, avanguardia cinematografica, "fotoromanzo" di 26 minuti. Sì, fotoromanzo, perché il corto non è altro che la successione di fotografie (o fotogrammi) accompagnate da una voce narrante che racconta una storia. Quella di un uomo confinato come tutto i suoi simili nel sottosuolo in seguito ad una Terza Guerra Mondiale che ha reso la superficie radioattiva. Quest'uomo verrà inviato tramite una macchia del tempo prima nel passato, poi nel futuro, alla ricerca di una via di salvezza. Nel passato si innamorerà di una donna, antico ricordo d'infanzia, l'unico motivo per andare avanti tra esperimenti, dolore e oscurità ma che sarà anche la causa della sua rovina finale. Perché non si può sfuggire al tempo - o al destino. Chiamatelo come vi pare.

Se guardato con gli occhi di chi ha già visto tutto e anche di più, La Jetée potrebbe apparire vatusto, lento, noioso. Eppure è un operetta dal grandissimo fascino, poetica, che racconta una storia d'ampio respiro con un metodo non convenzionale e in pochissimi minuti. E la fantascienza diventa doloroso ricordo in musica e movimento, un po' come le foto che scorrono mostrando ma celando allo stesso tempo. Inutile affermare il contrario: capolavoro. E grazie alla rete è possibile godere di questo capolavoro con facilità disarmante. Eccolo a voi, buona visione.





Commenti

  1. l'ho visto diverse volte ma non mi ha mai "catturato"...non lo so , lo trovo distante dal mio modo di intendere cinema, forse non lo è neanche...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Forse perché siamo abituati a ben altro. Però è un pezzo di storia avanguardistica.

      Elimina
  2. Uuuuh! Grazie tante!Stavo per scriverti di indicarmi un link che non fosse tirato a ciuchino ed eccolo qua! Molto interessante.Me lo sparo in serata e torno!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Adunque,la voce narrante è il doppiatore tra gli altri di jeremy irons.il buon wenders qui c'ha saccheggiato parecchio per l'opening de Il cielo sopra berlino e...
      CAZZO COME GODO.
      Facessero 3/4 delle puttanate di oggi in questo formato ne guadagnerebbero a pacchi,in qualità.

      Grazie moltissimo.Ti avviso che te lo ciulerò citandoti per una rece combine del film di Gilliam.

      Elimina
    2. Sarò onorato della citazione. Contento che abbia colpito anche te, ogni tanto siamo pure d'accordo :D

      Elimina
    3. E che ci vuole ad andare d'accordo io e te..Basta che tu guardi roba di qualita'! 8D

      Elimina
    4. Tzè, non accetto la provocazione :P

      Elimina
  3. L'ho sempre definito come un esperimento "cinefotografico" affascinate e indimenticabile, per me un capolavoro! Ottimo blog con molti articoli interessanti che seguirò con piacere. Ciao!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non saprei cosa dire sul capolavoro, sicuramente è un pezzo di storia essenziale agli sviluppi futuri del genere.

      Grazie per i complimenti, benvenuto :)

      Elimina
  4. L'ho visto in un periodo in cui mi ero dato un po' alla nouvelle vague francese, tra i vari consigli presi qua e là c'era proprio questo mediometraggio. Non mi era dispiaciuto, ne ho un bel ricordo, un gran bel esperimento. Poi in qui giorni vidi anche Hiroshima mon amour, Ascensore per il patibolo, I 400 colpi, Fino all'ultimo respiro e altre cose... insomma ha anche avuto dei vicini di casa scomodi. Da guardare comunque.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io che non amo particolarmente la nouvelle vague devo ammettere che sono rimasto catturato da questo corto incredibile. E ho voglia di recuperare anche altro del regista.

      Elimina
  5. Una meraviglia! L'unica cosa positiva di un orribile corso universitario è stato farmi scoprire questo capolavoro!

    RispondiElimina
  6. pura e strepitosa avanguardia,davvero bellissimo,ma è poco dir bellissimo!

    RispondiElimina
  7. Marker è stato un grandissimo, e La Jetee ne è la prova.
    Ottimo recupero!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io ammetto di non conoscere molto di suo. Rimedierò al più presto.

      Elimina

Posta un commento

Info sulla Privacy