Il tramonto dell'industria cinematografica (?)


Alla fine mi chiedo dove stia andando il cinema, ammesso che vada da qualche parte. Che sia in crisi e stia morendo lo si dice da tempo. Molti danno colpa all'industria, nel senso che l'ansia per la monetizzazione ha portato ad un abbassamento degli standard qualitativi (da un punto di vista "artistico") e soprattutto del livello di coraggio. Ci vuole coraggio per far evolvere qualcosa. E quel che non si evolve muore, alla fine. Se consideriamo poi che le stime per il futuro presuppongono film talmente costosi da non garantire un ritorno economico adeguato, allora la situazione si fa paradossale: il pubblico vuole vedere i cosiddetti colossal, gli effetti speciali, i cast stellari. Gli studios, per dare lui quello che vuole, arrivano a spendere talmente tanto da non riuscire più a rientrare nei costi. Quegli stessi costi che nessuno vuole più addossarsi per produrre qualcosa di nuovo e, quasi sicuramente, meno compreso. 

Nessuno si prende più il rischio di battere nuove strade. Le case di produzione badano al bilancio (non esiste industria che vada in perdita), il cinema indi rimane fuori dai circuiti che contano (non sempre, ma quasi) e i registi hanno sempre meno voglia di metterci la faccia e soldi di tasca propria. Il futuro sembra essere sempre più la televisione e il web. Perché i tempi dilatati della tivù comportano rischi inferiori e perché il web garantisce più libertà e meno spesa. Se pensiamo poi che lo standard dei serial web o televisivi si è alzato incredibilmente negli ultimi anni (non la qualità ma il numero di prodotti di qualità), allora il dado è tratto. Solo che è un gran peccato, da un certo punto di vista.

Cinema sempre più vuoti. Tutta colpa di pirateria, costi o qualità?

Fa quasi ridere rivolgere lo sguardo verso il passato. Era il 1990 quando il pulp fece sentire la sua potente voce al cinema per la prima volta con Cuore Selvaggio di David Lynch. Una piccola novità che portò alla grande rivoluzione del 1994 intitolata Pulp Fiction. Ecco, io credo che il film di Quentin Tarantino abbia cambiato l'industria cinematografica nello stesso modo in cui Nevermind dei Nirvana ha cambiato quella discografica. Oggi, a quasi vent'anni di distanza, non so se una cosa del genere potrebbe ri-accadere. Non si tratta di semplice commercializzazione, il cinema commerciale è sempre esistito ed è sempre stato nelle mani di registi più o meno capaci. A questo punto non si tratta nemmeno più di standard qualitativi, altrimenti non si spiegherebbe il successo (di critica) che un filmaccio come Dracula 3D ha registrato negli Stati Uniti. Resta solo il dubbio che sia l'appeal di un nome, di un marchio o di un'idea a mandare avanti la baracca. Il cinema d'autore non ha quasi mai questo appeal. Il cinema di genere ce l'ha e per questo anche i film girati da schiavi dell'industria riescono a fare il botto (se e quando lo fanno). 

Sta di fatto che, a lungo andare, si creerà un inevitabile collo di bottiglia. Un collo di bottiglia che potrebbe strozzare persino le major. E se qualcosa non cambierà ci ritroveremo con film costosissimi che non guarda più nessuno e produzioni omologate che permetteranno al'industria di restare a galla. Anche i cadaveri restano a galla, solo che nessuno paga per guardarne uno. Almeno per ora.

Film 3D, così costosi da diventare proibitivi?

Commenti

  1. IL successo di critica? I successi di critica di Dario, vorrai dire! Gliene hanno appioppato più d'uno! E con entusiasmo!!!

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    1. Per quanto concerne il discorso economico/produttivo iniziale, mi sento di tranquillizzarti. Non è produrre film più costosi dei propri incassi, che rovina la qualità. La prova? L'argomento centrale della scena migliore di The Last Tychoon di F.S.Fitzgerald , ambientato proprio a Hollywood, è proprio la proposta di uno spregiudicato dirigente di major di produrre un film che NON incasserà mai la cifra per ricolmare il budget usato.... L'autore scrisse questo libro- una parte- sulla scorta dell'esperienza come sceneggiatore fatta a L.A. negli ultimi anni della sua vita. E' roba di magie di bilancio e marketing + merchandising vecchio di almeno 80 anni..... ;)

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    2. No, ho detto che forse è l'ansia di monetizzare che abbassa la qualità: la qualità si abbassa perché è più importante fare soldi. I film costosi invece diventano un problema perché più costoso è un film più è difficile ottenere alti guadangi. In oltre un film costoso bisogna di più sicurezze altrimenti diventa un salto nel vuoto.

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    3. Si ma il "salto nel vuoto" lo fanno già da decenni. Era questo il sunto del discorso, ma mi sono perso... :))

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    4. Lo fanno da decenni ma ormai non lo fanno più, è sempre meno probabile

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  2. io guardando indietro non vedo che sia cambiato poi molto, certo ora c'è internet e la tv con cui fare i conti, ma se ci pensi è tutto già accaduto. Negli anni '60 l'industria americana andò in profonda crisi e furono i famosi registi della new hollywood a tirarla su dal baratro - la crisi permise anche il proliferarsi dell'invasione sul suolo americano di altre cinematografie tra i quali il famoso b movie italico. poi arrivò l'home video negli anni '80 e altra crisi, con la gente che disertava le sale e si dovette aspettare una decina d'anni perché i giovani spettatori di home video degli anni '80 crescessero e diventassero registi (tarantino, ritchie, nolan, singer). nei primi anni del 2000 altra crisi del cinema americano, altra ondata di import (stavolta dall'asia) e il tutto si salvò principalmente con la nascita del cinecomix (spiderman, x-man) e la pratica del remake/sequel/spin-off ecc. Da circa 5-6 anni è scoppiata la bolla serial - in crisi a sua volta, per calo di idee e qualità - e la pirateria/streaming. Ma sebbene la prima abbia abbassato i toni diminuendo i pilot stagionali e producendo meno episodi per stagione sono lontani i 20 e passa episodi di lost o prison break, la seconda si sta evolvendo in altro, in un servizio di tv alternativa che almeno negli stati uniti pare funzioni alla grande (amazon e netflix su tutti, aspettando google).

    Per come la vedo io il cinema si sta evolvendo in continuazione e in modo ciclico, cambiano i supporti, i modi di fruizione e persino di produzione, ma la sostanza resta la stessa così come le mosse "strategiche".

    Ovviamente il discorso è americanocentrico, per l'Italia tocca fare discorso a parte ;)

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    1. Tutte queste parole non sono da me :P
      Sorry

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    2. Ringrazio il Filippino che m'ha spicciato egregiamente il discorso che intendevo fare. :D
      Tutto sacrosanto, a parte gli scherzi. Attraversiamo un periodo di transizione,tra un 5-10 anni ne veniamo fuori con una nuova fase,vedrete. ;)

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    3. Concordo pienamente con quanto scritto da Frank, l'ho scritto anche che il cinema si deve evolvere per non morire e ho fatto l'esempio di Pulp Fiction proprio per riassumere eventi a noi più recenti. Resta il fatto che sono passati parecchi anni, la crisi economica avrà strascichi per ancora chissà quanto tempo, bisogna fare i conti con tv e web (che non solo gli stessi di 10 anni fa) e, soprattutto, ora come ora si va verso costi molto più alti. In altre parole ci sono variabili talmente nuove che un cinema conservatore come quello di questi ultimi anni deve afcfrontare per non morire. Tra l'altro web e tv potrebbero diventare nuovo veicolo per nuovi e vecchi registi e io ci spero, ma spero anche che questa possibilità sia nuova spinta per la settima arte, non il colpo di grazia.

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    4. sul fatto dei costi elevati io non ne sono tanto convinto, quelli tendono sempre al ribasso quando diventano consuetudine e standardizzazione. il fantomatico 3D, i cui costi di realizzazione già si sono ridimensionati, è destinato a scomparire o a restare comunque marginale, già nel giro di pochi anni si è molto ridimensionato quando hanno cominciato a farlo tutti e quando il pubblico ha capito che non serve assolutamente a nulla. la transizione con web e tv credo che sia già in corso, basti vedere la trasmigrazione di molti autori verso il piccolo schermo - ormai sei out se non hai dato il via almeno a una serie tv. come dicevo anche sul livello di fruizione le cose stanno cambiando, aspetta che arrivino anche qui da noi i servizi on demand di amazon, netflix e google e vedrai. già in germania ad esempio è praticamente impossibile scaricare qualsiasi cosa (ti arriva la multa a casa) e si preferisce la legalità. le web serie ormai sono state ufficializzate quasi del tutto e il prossimo Fiction fest di Roma lo dimostra. la crisi economica è anche un fattore già successo in passato e dopo una fase di stallo e conservatorismo ha sempre sprigionato nuova linfa (tra fine '70 e primi '80). il conservatorismo di questi anni è anche questo destinato a scoppiare, anzi sta già scoppiando. dall'estremismo del post 11 settembre a oggi si sta affrontando un radicale cambio di marcia (basti pensare sia ad autori come Nichols per le tematiche che a film che cercano di coniugare le nuove tecnologie e i nuovi linguaggi come Project X). tra qualche anno arriveranno anche i figli di internet, quelli nati a cavallo del secolo e cresciuti con youtube, facebook ecc e vedrai che tutto cambierà nuovamente. la settima arte non avrà il colpo di grazia, ci sono in ballo fattori economici immensi e, come al solito, gli toccherà adattarsi.

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    5. Speriamo sia così, anche se quello dei costi è un problema tiranto in ballo dai vari analisti. Io però non sono convintissimo, per me la morte del cinema è la morte del buon cinema, so benissimo che un'industria del genere difficilmente scomparirà.

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  3. The Wrestler si lamentava di come quel cazzone di Cobain abbia rovinato il rock...E io sono piuttosto d'accordo. Però senza Cobain -o chi per lui- non avremmo avuto tante altre robacce belle da ascoltare che hanno segnato "un'evoluzione" dalla musica dei '90 )o meglio fino ai '90)...

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    1. Beh, Cobain non ha rovinato un bel niente, anzi, ha avvicinato un certo tipo di musica al grande pubblico. Detto questo hai colto il centro del discorso: l'evoluzione segnata dal rischio di provare qualcosa che il grande pubblico non conosce.

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  4. concordo il cinema va dove lo portano gli incassi...no soldi no party e nessuna voglia di rischiare...

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    1. Eppure il rischio era uno degli ingredienti nel mondo degli affari.

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    2. Ingrediente che tendono disperatamente di annullare con ogni metodo da decenni
      Per esempio, di recente Wikipiedi ha scoperto che applicando un algoritmo ai contatti ricevuti dalla pagina di un film che deve ancora uscire, si riesce a predirne gli incassi con una precisione oltre l'80%...

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