Breaking Bad - Recensione e curiosità di una serie già cult


Non sono un divoratore di Serie Tv, io. Credo che le serie, data la loro lunghezza, possano essere persino meglio di un film ma sicuramente rubano più tempo e per un appassionato il tempo non è proprio denaro ma ci va vicino. Forse per questo, forse perché è l'ultima cosa che ho visto (seppur in ritardo clamoroso), dovete prendere con le molle quel che state per leggere su quella che forse è la serie più di successo mai uscita per il piccolo schermo: sto parlando di Breaking Bad, di Vince Gilligan

Ecco, parlo di serie più di successo perché è rarissimo che un prodotto, qualunque esso sia, riesca a mettere d'accordo critica e pubblico in maniera ASSOLUTA. Andate a vedere su IMDb, andate a leggervi le varie recensioni. Chi non ha apprezzato o è rimasto freddo di fronte questa opera monumentale è sicuramente una minoranza, una minoranza assoluta. Consideriamo anche che Breaking Bad non è una serie per tutti o meglio, non parte come una serie per tutti, non è un serial che si basa esclusivamente sull'azione o sul colpo di scena, non è The Walking Dead, non è Lost The Sopranos o Game of Thrones, non è accomunabile a nessuna delle serie più di successo (belle o brutte che siano) degli ultimi anni. Si tratta anzi di un progetto atipico che esula dai canoni comuni che regolano le dinamiche televisive, a metà tra realismo e esager. E forse il successo di Breaking Bad sta proprio in questo, tralasciando gli aspetti tecnici che molto spesso, per lo spettatore comune, passano in secondo piano.



Walter White è un professore di chimica di Albuquerque. Vive con la moglie Skyler, incinta della loro secondogenita, e il figlio Walter Junior, affetto da paresi cerebrale. Alla soglia dei suoi cinquant'anni, a Walter viene diagnosticato un cancro ai polmoni. La traumatica scoperta metterà in crisi l'uomo, preda di una vita poco soddisfacente, che deciderà (per pagarsi le cure e dare un futuro alla sua famiglia dopo la propria dipartita) di mettere le proprie conoscenze chimiche al servizio dello produzione di metanfetamina. Ad affiancarlo ci sarà Jesse Pinkman, suo ex studente e spacciatore di poco conto.

Si tratta di 5 stagioni, 5 capitoli veri e propri di una serie caratterizzata da una forte unità: tutti gli episodi sono strettamente legati tra loro e viene meno, in un certo senso, il concetto stesso di episodio. Breaking Bad si sviluppa in verticale, non in orizzontale. Potremmo quasi dire che ogni stagione è un capitolo di quest'opera che non cede mai il passo, che non cala mai ma che anzi cresce fino a quello che io definisco il suo vertice (la quarta) per poi assestarsi su un finale in cui tutti i nodi tornano al pettine. 52 episodi di 45 minuti l'uno in cui uno sviluppo lentissimo permette alla storia di prendere il volo. Alla fine anche lo spettatore meno attento noterà come tutto, qualsiasi elemento di primo o secondo piano, abbia la sua precisa collocazione e il suo preciso scopo all'interno di un disegno ben definito. In questo Vince Gilligan è stato ineccepibile, un vero e proprio maestro in grado di programmare un'opera di cinque atti in cinque anni senza cedere di una singola puntata. Alla fine persino quelli che sembrerebbero essere gli unici difetti della serie (dispersione e accumulazione) sono giustificati perché tutti - ma davvero tutti, nessuno escluso - funzionali alla trama.


ATTENZIONE: POSSIBILI SPOILER

Walter White è l'uomo medio americano. Uno che per mantenere la famiglia fa due lavori, uno la cui vita non ha assolutamente qualcosa che lo renda speciale, un uomo come tanti che un giorno si ritrova a combattere contro qualcosa che non è come tante: un cancro. Ora, per me il cancro è il male assoluto, qualcosa che ti divora dall'interno e che si espande, rubandoti tutto, trasformandoti in qualcosa di diverso. Il cancro è la morte che prende forma. Quindi trovo plausibilissimo il cambiamento che trasforma il mite Walter in qualcosa di nuovo, un bugiardo che, nel corso della storia, dimostrerò più volte di essere divenuto un malvagio. La malvagità di Walter è machiavellica ma all'occorrenza anche violenta, il suo comportamento va al di là della pura e semplice avidità o della necessità. Mr White, puntata dopo puntata, diventa egli stesso, metaforicamente parlando, un drogato. La sua condizione di "cuoco" di metanfetamina prima e re dello spaccio di droga dopo gli da la possibilità di fare quel che gli era stato precluso tanti anni prima: dare un senso alla propria esistenza, sentirsi vivo soprattutto quando la morte è alle porte, avere il potere proprio quando si è reso conto di non avere nessun potere. Per questo diventa assolutamente plausibile il mutamento mefistofelico, diventano plausibili le bugie, gli inganni e la rabbia. Intorno a lui un mondo intero, una serie di personaggi che grazie all'incredibile approfondimento psicologico diventano umani e più che umani: la moglie Skyler, il figlio Walter Jr, il cognato Hank e la cognata Marie. Per non parlare del socio-nemico/amico Jasse Pinkman, co-protagonista della serie, o degli avversari di Walter (in arte Heisenberg) tra cui spicca Gustavo Fring, re della droga e personaggio perfetto interpretato in modo perfetto da Giancarlo Esposito, e Mike, killer alle dipendenze di Gus. C'è tempo per approfondire persino i personaggi minori, c'è tempo per ridere grazie all'avvocato Saul Goodman (Bob Odenkirk), per commuoversi con scene estremamente drammatiche, per esaltarsi con colpi di genio e frasi ad effetto mai banali. E allora si salta sulla sedia per un "I'm the danger" o un "Say my name", ci si alza dalla poltrona quando ti ammazzano il personaggio preferito - e ce ne sono parecchie, di morti eccellenti e violentissime - o si esclama WTF quando quello che non ti aspettavi, immancabilmente, succede. 


BRAVURA O SOLO FORTUNA?

Breaking Bad è stata una delle serie più fortunate di tutti i tempi: ha fatto incetta di Emmy e Golden Globe, ha vinto di tutto ed è stata record di ascolti. Niente male per una serie che nessuno voleva produrre e che più di un attore ha rifiutato. I motivi non sono difficili da capire: BB parte da un presupposto atipico e non solo ha come protagonista un personaggio negativo (non un antieroe ma un vero antagonista), ma descrive l'ascesa/discesa negli inferi di un uomo medio, di una persona come ce ne sono tante. 
Fa sorridere che una delle serie più fortunate di tutti i tempi sia allo stesso tempo regolata dalla fortuna. Tutto quel che avviene in Breaking Bad sembrerebbe essere regolato dal caso per quanto programmato, voluto e pianificato. E alla fine il senso di impotenza o di potenza dei vari personaggi sembra accrescere proprio per questo motivo. D'altra parte le manipolazioni di cui si rende protagonista Heisenberg sono tutt'altro che lasciate al caso e questo rende il personaggio forse uno dei più crudeli e letali mai creati per il piccolo schermo.


CONCLUSIONE

Tutto funziona in Breaking Bad. Tutto è perfetto: i dialoghi, la sceneggiatura, gli attori, le musiche. Bryan Cranston si rivela un fenomeno, in grado di cambiare espressione all'istante e di farci rizzare i capelli in testa. Aaron Paul, perfettamente in parte, non sfigura al suo fianco tra un bitch e l'altro e i due, insieme, sono la coppia perfetta. Ma il livello è comunque alto in tutti i campi e persino la puntata apparentemente più inutile e lenta (The Fly) diventa l'occasione per dimostrare che BB non è una semplice serie di consumo e che chi vi partecipa non è stato messo lì per caso. E alla fine, quando il finale arriva, che esalti o no, che soddisfi o meno, si capisce benissimo di aver assistito ad un capolavoro e si rimane impietriti di fronte il video chiedendosi cosa ne sarà adesso della propria vita, dove e come trovare qualcosa che almeno si avvicini ad una delle migliori serie tv di tutti i tempi. Perché di questo si tratta, quando parliamo di Breaking Bad. E mentre io ne parlo sento l'inadeguatezza delle mie parole e di questa specie di recensione. Perché di cose come queste sarebbe meglio tacere e abbandonarsi alla visione. Anzi, se non l'avete ancora vista correte, che siate appassionati o no, perché ne vale davvero la pena. Credetemi sulla parola. 


CURIOSITA'

1) Werner Carl Heisenberg è un fisico, uno dei padri della meccanica quantistica e padre del Principio di indeterminazione.

2) I cristalli blu di meth "cucinati" da Walter sono puri al 99%. In realtà però, più pure è la metanfetamina, più il suo colore è puro. Non esistono processi chimici che possano rendere questa droga di colore blu. Lo stesso processo di lavorazione mostrato nel telefilm non corrisponde alla realtà.

3) Il termine braking bad significa, in gergo, prendere una via sbagliata.

4) Inizialmente il personaggio di Jesse Pinkman era stato concepito per morire al termine della prima stagione.

5) RJ Mitte (l'attore che interpreta Walter Jr.) ha realmente una paresi cerebrale ma meno grave di quella che affligge il suo personaggio.

6) La metanfetamina è una droga letale che distrugge le cellule cerebrali e causa invecchiamento precoce della pelle, caduta di denti e capelli e assuefazione immediata.

7) Esistevano 5 possibili finali per Breaking Bad, escluso quello che poi è stato scelto.

8) C'è uno scherzoso finale alternativo girato appositamente per gli extra della serie completa in dvd. Questo finale (una burla dei produttori) divertentissimo ci mostra Hal, il padre della serie Malcolm (interpretato proprio da Bryan Cranston), svegliarsi all'improvviso per via di un incubo e poi raccontarlo a sua moglie. L'incubo non è altro che la storia di Walter White. Guardatelo qui.

Commenti

  1. Mh, io ci andrei un po' più con i piedi di piombo nell'uso di parole come "capolavoro". BrBa ha più di qualche calo, diciamo che delle cadute di stile un po' eccessive per uno show che calcola tutto al dettaglio e fa di una gestione non spettacolare il suo punto di forza. Gus che si aggiusta il cravattino con mezza faccia, la stessa bomba, sono delle stronzate abbastanza enormi; il climax lo raggiunge due puntate prima, e le due conclusive sono quanto meno mediocri, salvo alcune cose. E così altre sciocchezzuole. Alla fine è una gran bella serie, ma capolavoro non direi, e soprattutto tra le migliori ce ne sono altre. Solo True Detective a questa la prende a calci in bocca. Diciamo che se BrBa è un ottimo giocattolone, True Detective è roba veramente seria.

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    1. Non le ho trovate affatto cadute, quelle. Stronzate non direi proprio, esagerazioni sì ,a resta comunque una serie per pubblico allargato. Forse le uniche cadute le ha all'inizio della quinta stagione. Boh, per me è un capolavoro, riesce ad essere di consumo e di nicchia allo stesso tempo, ha dei dialoghi incredibili e una regia che in alcuni casi mi ha sorpreso. Come ho scritto, non sono un divoratore di serie ma alcune tra le più importanti le ho viste. Detto questo, di True Detective ho visto solo la prima, non mi ha entusiasmato ma è troppo presto per esprimersi, vedremo!

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    2. Eh, ma per una serie che come dicevo punta su un altro tipo di gestione, quelle esagerazioni sono appunto cadute di stile. Se ti sei resa valida restando, per nella sospensione dell'incredulità, con i piedi per terra poi non metterti af are 'ste robette (tipo anche il veleno nella villa del cartello, ma dai...), altrimenti dimostri che non sapendo come rendere valido un finale o un passaggio la butti sulla spettacolarizzazione. Un esempio su tutti: la telefonata nella terza o quart'ultima puntata, non è niente di che, ma è resa in maniera magnifica, e senza bisogno di esplosioni o gente che vola.

      Quanto a True Detective, ti consiglierei di stare molto attento. Se non dovesse piacerti verremmo a cercarti per ucciderti. Abbiamo istituito un nuovo ordine mondiale, per cui chi non apprezza True Detective deve cercarsi un altro pianeta. Lo so che può sembrare egoistico e infantile, ma è il Nuovo Ordine. E' così. Mi spiace.

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    3. Sì, capisco quello che vuoi dire ma devo ammettere che per me è proprio il contrario, la capacità di adattarsi ai diversi stili mi è piaciuta, è un eccessivo voluto, ho intuito il desiderio di dare un calcio nelle palle. Forse ti potrei dare ragione su Gus che si sistema la cravatta ma la scena del veleno è resa plausibilissima dalla preparazione stessa del piano. Oppure la scena della bomba, in cui tutto combacia e al massimo e proprio quando Gus sfugge al primo attentato che si può storcere il naso. Detto questo piccolissime sbavature in una serie misurata (perché è misurata anche per quanto riguarda il numero di stagioni) sono accettabilissime e ci stanno tutte.

      Per quanto riguarda True Detective, non mi dovesse piacere lo diro e vi sfido a fermarmi. Stronzate a parte parliamo di una singola stagione di 8 episodi contro 5 stagioni e 52 episodi. Quindi direi che il paragone è difficile.

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    4. Concordo sulla bellezza degli eccessi di Breaking Bad che per me sono proprio il quid che la rende così speciale. Poi è sempre stata caratterizzata dagli eccessi: vedi i cadaveri che cadono dal soffitto o le teste sulle tartarughe che esplodono. La morte di Gus è praticamente la mia scena preferita di tutto Breaking Bad e l'aggiustata di cravatta è talmente assurda da fare il giro e risultare geniale. Io credo di avere fatto la hola sul divano in quel momento.

      Ah di True Detective ho visto i primi tre episodi, ma mi sono arenata. Vabbè che dopo dieci minuti avevo già capito che non era la mia serie. Troppo seriosa e il tipo che intepreta McConaughey è una palla al piede...tutto sto nichilismo per darsi 'na posa...però la finirò sicuramente appena avrò tempo. Ora c'è il finale di Mad Men che arriva...

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    5. Ciao Anonimo, sono in linea di massima d'accordo con te. Su True Detective non mi esprimo ancora, aspetterò la fine della serie.

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    6. Mi spiace Elio, ma mon posso permetterti di affermare una cosa del genere su questa serie, chiunque non dirà che è un capolavoro si sbaglia di grosso. Io sono sempre stato una persona che accetta le opinioni altrui, ma in questo caso pretendo la dittatura sulla perfezione di questa serie tv. È vero, alcune scene sono inverosimili, ma perché dovrebbero essere cadute di stile? Io le trovo totalmente afferenti alla trama: ha ragione frank romantico quando dice che BB è un misto di realismo ed esager. Il realismo lo si nota in diversi fattori, walter che si ammala di cancro, le difficoltà economiche per curarsi (quante serie tv o film americani parlano mai di questo?) il non aver raggiunto il sogno della propria carriera e altri ancora, l'esager invece si può notare si dall'inizo della storia: se ci pensiamo è praticamente assurdo ritenere che un professore di chimica con un cancro decida di cucinare meth, lo stesso avvocato saul non è possibile ritenere che esista davvero. Le morti estreme, la bomba,e il pluruomicidio finale sono funzionali alla trama, accrescono il senso di inverosimiglianza che fin dall'inizio gilligun ha voluto dare alla serie ed è anche questo fattore ha reso BB una serie di successo. Peraltro il tua recensione sulla serie sembra essere basata sui particolari più che sulla storia in sé, chi se ne importa se la bomba di gus è una stronzata, pensa che se fosse davvero possibile prepararsi in casa una bomba io non sarei mai riuscito a elaborare un omicidio del genere, pensa al motivo per cui walt lo ha ucciso, ma soprattutto pensa alla psicologia dei personaggi, perchè è questo che rende speciale la serie: il senso di irrealizzazione che prova walt, la perenne divisione fra onestà e famiglia che caratterizza il personaggio di skyler e tanto altro... semplicemnte straordinario.

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  2. direi che sei stato proprio adeguato all'occasione solenne di parlare di una serie tanto importante ed epocale.
    le serie tv sono la nuova letteratura e breaking bad è il grande romanzo americano moderno.

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    1. Grazie Marco. E comunque è vero: prima il romanzo, poi il cinema e adesso la tv.

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  3. Interessante l'osservazione del Cannibale!
    Ed interessante anche la tua recensione :) io ho saltato la parte degli spoiler per sicurezza perché ho finito da poco la quarta, ma non vedo l'ora di finirla dopo l'apposita pausetta. Mi sta davvero piacendo!
    E ti dirò, a me l'episodio della mosca è piaciuto un botto!

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    1. Se sei alla quarte non troverai spoiler, comunque l'episodio della mosca è diversissimo dagli altri, più introspettivo e con un bel finale. Comunque diverso.

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  4. Una delle tre migliori serie di tutti i tempi, e senza dubbio quella scritta con più cura.
    Walter e Jesse sono una bomba.

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  5. L'ho mollata a metà della 4a serie senza il minimo rimpianto: Se questo è il massimo che passa la Tv, capisco perchè non la possiedo.


    True Detective mi ingrifa da folli, ma devo aspettare.

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    1. Guarda, me lo aspettavo che a te non fosse (o sarebbe) piaciuta.

      TD la sto guardando ma... non dico sia brutta, ma non la trovo il capolavoro di cui tutti parlano.

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  6. mi permetto di dire che in BB tutto è spiegabile, persino le scene più insensate.
    gus dopo la bomba senza metà faccia, per dire, è un chiaro riferimento alla decapitazione del pollo. se tagli la testa a un pollo, lui comincerà a saltellare per diversi secondi.
    così è gus, "l'uomo del pollo".
    geniale, insomma. come tutto BB del resto.

    ottima recensione, frank!

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    1. Ecco, questa è una delle tante chicche presenti nella serie. Grazie per il tuo commento.

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  7. scusate, ma solo la puntata Ozymandias sarebbe da far studiare in tutte le scuole di cinema.
    Serie tv magistrale, probabilmente i detrattori di questa seria sono gli stessi che urlano al capolavoro per cagate come 1992 o sopravvalutate serie nostrane come Gomorra e Romazo Criminale. Avete dei gusti del cazzo

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    1. Ti prego di mantenere un linguaggio meno "colorito" quando ti rivolgi a chiunque altro su questo blog. E lo dico da spettatore che ritiene questa serie un capolavoro. Grazie.

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  8. Io sono alla terza stagione, al primo episodio e devo dire che fino ad ora sono rimasto molto colpito. Probabilmente vi aggiornerò una volta finito.

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    1. Fammi sapere che ne pensi, ma per favore firmati. I commenti anonimi non sono accettati

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  9. Breaking Bad è un capolavoro! Non mi stancherò mai di dirlo...la puntata della mosca è a dir poco stupenda ed intensa. Quarta e quinta stagione sono praticamente ciò che rende questa serie un capolavoro. Interpretazioni assurde di Bryan Cranston e Giancarlo Esposito (tra l'altro la scena della sua morte è una delle scene più belle della serie) per non parlare poi di Aaron Paul che ha interpretato Jesse in maniera divina. Breaking Bad è quel tipo di serie tv che ti fa dire "è impossibile che possa non piacere alla gente" e di queste opere ne nascono una ogni 100 anni.

    True detective ho visto la prima stagione...fatta molto bene con grandi attori. Mi é piaciuta molto ma alcuni episodi sono davvero noiosi a mio parere...poi ognuno ha i propri gusti. È stato difficile però resistere fino alla fine della stagione.

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  10. Ciao a tutti, sto guardando per la terza volta BB dopo averla vista prima in italiano, poi in lingua originale. Credo di aver visto tutte le serie possibili compreso BETTER CALL SOUL , lo spin off di BB. Se dovessi dare un parere considerando tutti gli aspetti tecnici e non, collocherei BB indubbiamente al primo posto. True detective è un altra perla assoluta, ma a mio avviso non paragonabile in quanto basata su un basso numero di puntate.Mi è piaciuta molto la lettera scritta a Brian Cranston da Antony Hopkins... Vi consiglio di leggerla, anche solo per sentire il parere autorevole di un addetto ai lavori.

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  11. Carnivale, Twin Peaks e alcune serie di X-files secondo me sono nettamente sopra. Aggiungerei anche Lost (anche se su questa va comunque molto a gusti personali). In ogni caso una bellissima serie TV ma per me non la migliore di sempre

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  12. BB si sviluppa in verticale ??? Non direi proprio ...

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  13. BB è una serie strepitosa. Scrittura, recitazione, direzione, musica... Tutto è su livelli di eccellenza. Originale, potente, avvolgente, curatissima. Ne ho viste tante altre, ma nessuna le si avvicina. Ah, la prima stagione di TD è notevole, la mia seconda serie preferita in assoluto.

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  14. devo essere stato l'unico a vedere dei (piccoli?) richiami ad alcune scene della cinematografia, perché non ne parla alcuno. Quando Jesse va in overdose e la camera lo inquadra completamente sconvolto, richiama (al contrario) la scena di Trainspotting in cui Renton sprofonda nel pavimento sulle note di Perfect Day; Jane sembra la fotocopia di mia wallace/uma thurman in pulp fiction, durante la scena dell'eroina; i pezzi di aereo che cadono dall'alto mi ricordano donnie darko. E devo ancora finire la terza stagione.

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  15. Si, è un capolavoro. All'inizio, verso la fine della prima stagione mo domandavo come avrebbe potuto tirare per altre ben 4 stagioni! Mi pareva assurdo, come si poteva evolvere una storia così apparentemente banale, di un uomo mediocre, un non eroe per eccellenza, un vicino di casa che diventa un criminale per sbaglio, per destino. E invece... E invece proprio questa curiosità su come si può evolvere una storia del genere mi ha tenuto incollato alle puntate. Fino alla fine. Forse la bellezza di questa serie è che l'eroe, anti eroe, non esiste fin dal principio, ma lo diviene suo malgrado, e solo che diventando appunto un eroe lo spettatore continua a interrogarsi, penso anche al livello subliminale, se sia cosa buona identificarsi con un personaggio che non sembra né buono né cattivo ma semplicemente in balia di fatti più grandi di lui. Non è un personaggio feroce di per sé. La prima volta che uccide piange, si dispera, lo fa per necessità, per inerzia, puro istinto di sopravvivenza, non per il piacere, o per calcolo. Alla fine invece, l' ultima volta che uccide (il tocco magico del veleno) è quasi compiaciuto, e penso sia una sensazione che passa anche allo spettatore che potrebbe identificarsi con l'idea suggestiva del giustiziere. Ma non è un giustiziere semplicemente perché non è un giusto. È un uomo banale, di intelligenza grande e acuta, ma di una banalità disarmante. Come il male, del resto. White non è Eichman, certo, ma non ci allontaniamo di molto come profilo psico antropologico. Sta qui, per me, la ragione del fascino profondo della serie: ci interroga sul mistero dell'uomo, unico animale in grado di distinguere il bene dal male, spesso confondendo i due piani.

    Mai scritto una recensione commento a una serie. Vorrà pur dir qualcosa, mi son detto. Grazie.

    Pavel

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