Breve opinione su Deathgasm (di Jason Lei Howden, 2015)

Che locandina meravigliosa

Pollice: su

Come al solito, saltellando da un blog all'altro, da un film inedito ad uno che mi era sfuggito, ho appreso dell'esistenza di una perla. Si sa, in fondo, che le perle le scopri per caso, quando ti ci metti d'impegno non le trovi mai. L'esempio lampante e più recente è stato Deathgasm, di cui io non mi ero accorto neanche per sbaglio mentre il resto della blogosfera ci aveva speso fiumi di parole. E son dovuto attraccare sulle sponde del Bollalmanacco per poterne venire a conoscenza, facendomi così solleticare le papille gustative.
Quel che più mi ha attratto verso questo esordio a basso costo del cineasta neozelandese Jason Lei Howden sono stati i continui paragoni fatti con il primo Peter Jackson, lo splatterissimo regista di gioielli come Bad Taste e (guarda caso) Splatters. Paragoni che mi sono sembrati quasi ovvi durante la visione: entrambi della Neo Zelanda, entrambi alle prese con l'horror splatter di serie B, entrambi pronti a divertire e divertirsi con le loro opere, al di là di limiti, regole e persino del buon gusto. Horror commedy demenziale dissacrante.

Ma Deathgasm non è solo questo. In Deathgasm c'è gran parte del cinema horror goliardico/cartoonesco di fine anni '80 e inizio anni '90, dai riferimenti neanche tanto sottili ad un classico come Morte a 33 Giri (Trick or Treat, 1986) al Sotto Shock di Wes Craven o al Sam Raimi de L'Armata delle Tenebre, più l'eredità del cinema adolescenziale tout court. Con il bagaglio metal che ovviamente si porta appresso e che, inutile negarlo, permetterà ai metallari di vivere il film meglio di qualunque altro horror-maniaco perché sì, inutile prenderci in giro: se non ti piace l'horror (questo tipo di horror) di fronte ad un film come Deathgasm fuggi a gambe levate. 

Ossimori

Il giovane Brodie è un adolescente metallaro che in seguito all'arresto della madre va a vivere dai religiosissimi zii con il bullissimo cugino. Ovviamente Brodie si sente un pesce fuor d'acqua con le sue cuffiette pulsanti di metal, le sue magliette fandom e i suoi lunghi capelli spettinati. Preso di mira da fighetti in calzoncini corti a scuola, innamorato senza speranze della bellissima Medina, mal voluto dai suoi tutori, non resta al ragazzo che la chitarra elettrica come rifugio o l'unico negozio di dischi rock della provincia: sarà proprio lì che Brodie conoscerà Zakk. 
Quando però i due, messa su una band, verranno in possesso di un'antichissimo spartito maledetto in grado di scatenare un'apocalisse zombie-demoniaca sul pianeta, allora le cose non saranno più le stesse.

L'idea alla base di un film come Deathgasm non è per nulla originale, come non è originale il suo sviluppo: quasi vent'anni fa Charles Martin Smith ebbe più o meno le stesse intuizioni e giro il cult halloweeano Trick or Treat. Allo stesso tempo però non ricordo, andando a ritroso con la memoria, un film dalla stessa carica comica ed eversiva. Jason Lei Howden, regista e sceneggiatore, si nutre di stereotipi, è ovviamente un fan del metal più spinto e si diverte a giocare non solo con l'idea che gli "altri" hanno di questo immenso genere musicale ma persino con quella che del metal hanno i fruitori stessi. Quindi non fa sconti, quindi non si pone limiti. Il risultato è un orgia di musica e sangue, budella e cervelli spappolati, di chitarre, demoni e risate, senza farci mancare tette al vento e onirici voli pindarici trash. 

Medina (Kimberley Crossman) ovvero la fighezza fatta donna

Ma si trattasse solo di questo probabilmente non starei qui a parlarne. Il fatto è che tutto è gestito alla perfezione, non ci sono sbavature, è chiaro che nulla è stato lasciato al caso. I tempi comici vengono rispettati a dovere, non si vuole dare agli eventi nessuna parvenza di realistica probabilità, ogni scelta, per quanto stramba, eccessiva, stupida o trash è stata fatta chiaramente con attenzione. Perché, ad esempio, se i due protagonisti combattono gli zombie a colpi di cazzi di gomma e palline vaginali, la cosa ha una funzione e motivo di esistere che va al di là del semplice voler stupire a tutti i costi. Come una funzione ha la semplicistica e scontatissima morale, il contrapporsi di depravazione/cattiveria e buoni sentimenti, il finalissimo "e vissero felici e contenti". Il che rende sto capolavoro del trash horror-comico un vero e proprio ossimoro digitale.  

In 'sto film dove la musica ha un ruolo e peso specifico, insomma, non ci troverete nemmeno una nota stonata. Ma la canzone piacerà esclusivamente a chi è avvezzo al genere, altrimenti inutile pure cercare di approcciarla. Se darete però a Deathgasm una possibilità potrete apprezzarne la colta ignoranza che trasuda e godere di una goliardica violenza estrema che dal letame del disgusto farà nascere il rarissimo fiore della risata più sguaiata. 

Brodie (Milo Cawthorne) e Zakk (James Blacke) fratelli nel metal

Commenti

  1. 'colta ignoranza' mi piace tantissimo!

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  2. Bellissima davvero la definizione di colta ignoranza.
    E gran bel film.
    Concordo su tutto.

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    1. Eh, questi sono i film che piacciono a noi, vero Ford?

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