Straight Outta Compton (di F. Gary Gray, 2015)


Pollice: Su

Straight Outta Compton mi ha fatto venire i brividi. Ne avevo sentito parlare bene, anzi, benissimo, ma mai avrei immaginato che un film del genere mi potesse colpire così profondamente, con tale intensità e alacritudine, come una bomba sul punto di esplodere prima nello stomaco e poi nel cuore, 'ché è lì che il sentimento prende forma, per poi sciogliermi in un pianto silente.
Straight Outta Compton è un film che parla di hip hop e cosa sia l'hip hop non si può spiegare, ma si può intuire proprio guardando questo film. Non in toto, perché una cultura merita libri per essere sviscerata e non un semplice post su di un blog qualunque. Il soggetto, comunque, entrando nello specifico, è il N.W.A., un  supergruppo, un pezzo di storia del rap e della black music, un acronimo che sa di piombo e asfalto, hits e sconfitte: il gangsta rap, qualcosa che prima non c'era e poi boom, ha rivoluzionato tutto, nel bene e nel male.

Quello che ho imparato io, quando mi sono approcciato all'hip hop tanti anni fa, da ragazzino, è che la doppia hh era nata per unire, per esprimere valori positivi, per cantare e ballare, nel tentativo di dare ai giovani la possibilità di unirsi ed esprimersi. E non solo attraverso la musica ma anche attraverso l'arte visiva, le parole in rima o il ballo. Un modo per dare alla popolazione afroamericana un motivo per andare avanti e superare, uniti, i confini del ghetto, armati solo di buoni sentimenti. 
Il problema è che non è così che va il mondo... non lo è mai stato. L'odio genera odio, la violenza violenza. La povertà permette al crimine di proliferare, il razzismo chiama vendetta. Piombo e asfalto, soldi e sangue, lacrime e sorrisi. Tutto ciò confluì, verso la fine degli anni '80, negli N.W.A..


Straight Outta Compton è quindi la storia della più grande crew rap della west coast americana e prende - giustamente - nome dal suo primo disco. Scritto da Jonathan Herman e Andrea Berloff, diretto da F. Gary Gray, è un biopic di quelli amari e neri "come una notte senza luna", un pezzo di storia prodotto da alcuni dei suoi protagonisti. La nascita e la morte di qualcosa di grande, fuori controllo, per certi versi rivoluzionario, in un contesto difficile come quello anni '90, segnato dal pestaggio di Rodney King e dalla famosa rivolta afroamericana di Sacramento. Qualcosa che va al di là di un film o della storia di Ice Cube, Dr. Dre e Eazy-E o del manager Jerry Heller (interpretato da un incredibile - come al solito - Paul Giamatti), al di là di Fuck tha Police, della guerra tra artisti, della violenza o di un'amicizia solida come poche cose al mondo. Perché in Straight Outta Compton ci sono frammenti di vita e personalità, errori e lacrime, gioie e canzoni bellissime scritte e cantate da artisti che alla fine hanno ottenuto il rispetto (artistico) che si meritavano, mentre d'altra parte rimanevano e sono restate persone, con i loro difetti e lati oscuri.

Ovviamente c'è poco da prendere come oro colato. A produrre il film sono stati i suoi stessi protagonisti. Ma al di là di alcuni momenti romanzati e perfettamente riusciti, la storia si distacca poco dal "realmente accaduto" e Straight Outta Compton si rivela un mix riuscitissimo tra biopic, film musicale, dramma e gangester movie. Forse persino edulcorato ma fa niente. Per chi ha vissuto l'hip hop, chi lo ha amato ed è cresciuto ascoltando anche certe canzoni, questo buon film non può che averlo apprezzato. E una lacrima non può non essere scesa, anche se per sbaglio.

Commenti

  1. Aspettavo con ansia la tua opinione in merito, forse l'unica che m'importasse sul film. Ora posso recuperarmelo con comodo ed una confezione gigante di fazzoletti accanto.

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    1. Non ti aspettare qualcosa di commovente, io mi sono commosso perché, in un certo senso, questo film è un viaggio nel mio passato ;)

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  2. Un film che è piaciuto parecchio pure a me!

    L'unica cosa è che mi aspettavo qualcosa di meno standard a livello registico, e magari qualcosa di più creativo stile lo spettacolare video di "Alright" di Kendrick Lamar (https://youtu.be/Z-48u_uWMHY), ma non si può avere tutto... :)

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    1. Beh, non mi aspettavo quello che ti aspettavi tu, quindi direi che me lo sono goduto ancora di più :)

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  3. Ottimo prodotto, ma anche io, come Cannibal, mi aspettavo una scintilla in più che non ho trovato.
    Comunque, promosso.

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    1. per fortuna allora che non mi aspettassi nulla di più da un punto di vista "stilistico"

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  4. " Forse persino edulcorato ma fa niente. " FA ECCOME CAZZO! Sono ancora traumatizzato da cosa ho visto iersera. MAI; MAI nella vita avrei potuto credere che i NWA, diventati vecchi, si mettessero in testa di riscivere la loro storiaccia in stile Disney!. Sono mortalmente offeso dalla caratura buonista spikelee'80 wannabe che gli hanno dato. Non basta una colonna sonora monumentale per tirare su questa tazzina di te con le amiche. Robe da pazzi.

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    1. Puoi dire quello che vuoi, ma sentire quelle canzoni e immaginarsi a quei tempi per me non ha prezzo ;)

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    2. Un film non può basarsi solo sulla colonna sonora, soprattutto se quella stessa colonna sonora dovrebbe scaturire dalla narrazione. E c'è una discrepanza criminale ,oserei dire.

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    3. Un film come questo, per me, DEVE basarsi solo sulla colonna sonora. Per me, perché è alle canzoni che penso e a come sono state partorite. Poi tutto sto buonismo non l'ho visto, ti aspettavi che facessero vedere quanto pezzi di merda fossero stati? :D

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    4. Quanta droka, alcool, fregna e merdaio si facevano a tutt'e l'ore per partorir cotanta magnificitudine. Sant'iddio, 8Mile era più sporco a confronto. Snoopy pareva fresco di funzione anabattista domenicale. Ezy a malapena mariuolo.

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