The Visit (di M. Night Shyamalan, 2015)


Pollice: giù

No, vabbè, basta. 'Ché io lo vado dicendo da Il Sesto Senso che M. Night Shyamalan (per me sempre e per sempre Shallalalalà) è un bluff, uno che non meriterebbe di scrivere neanche il filmino di una prima comunione e non perché non sappia girare, anzi. Perché di bei film Shallalalalà ne ha fatti: almeno uno, quel The Village tanto bistrattato da essere per me un vero e proprio capolavoro, ma anche tutta la prima parte di Signs o, in un certo senso, Unbreakable. Il problema, forse, sta nel fatto che vuole osare troppo, vuole metterci troppa roba, troppe ispirazioni in quello che fa, non mantenendo poi il controllo sulla propria forza immaginifica. Come fosse un bambino. A me M. Night Shyamalan sembra sempre quel nerd innamoratissimo del suo lavoro che prova a buttare nei propri film tutto il bagaglio culturale che possiede e, alla fine, si confonde da solo. Un po' come succede in The Visit, l'ultima sua fatica. Che poi non è altro, formalmente, che un minestrone di tanto cinema horror dagli anni '80 ad oggi. E benché io non me la senta di dire che si tratta di una cagata, non posso di certo affermare che mi sia piaciuto, né che sia un film riuscito. 

Loretta è la madre di due ragazzini, Rebecca e Tyler ed è una donna separata, abbandonata dal proprio marito. Una situazione famigliare difficile, aggravata dal fatto che tra Loretta e i suoi genitori non corre buon sangue: lei non vede i nonni dei suoi figli da quindici anni. Però, dopo tanto tempo, i vecchi hanno scritto a Loretta, chiedendo di poter conoscere i loro nipoti e di passare un po' di tempo con loro. Per questo Rebecca e Tyler decidono di trasferirsi per una settimana in Pennsylvania.
Peccato solo che la convivenza si riveli subito problematica: i vecchi John e Doris si comportano in maniera strana, soprattutto dopo le 9.30 di sera.



The Visit è girato con la tecnica del finto documentario. M. Night Shyamalan arriva tardi "sul pezzo" e propone un film nato vecchio - dal punto di vista stilistico - che, come altri recensori hanno detto, si porta appresso tutti i difetti di questo genere ormai inflazionato. E allora, camera a mano sempre accesa, noi spettatori ci ritroviamo con questo racconto di viaggio, storia di formazione raccontata da un'adolescente e da suo fratello più piccolo di contrappunto, che si tramuterà in un viaggio nell'orrore, alla faccia di chi ancora si ostina a dire che non era quello l'intento del regista.
Non era quello un corno. Shallalalalà vuole girare e gira proprio un film horror, certamente infondendolo della propria filosofia artistica/di vita, ma che ha come scopo principale quello di spaventare, di far paura. Altrimenti non si spiegherebbero i continui jump scare, l'intenzione di suscitare tensione narrativa o il tipico utilizzo delle location nei film dell'orrore, sfruttando gli spazi stretti, le cantine o i capanni, il buio e i corridoi o le porte che sbattono. Che poi ovviamente ci siano sotto trame o neanche tanto velate metafore che portano avanti temi etico-mistico-religiosi, mi pare ovvio, altrimenti non staremmo parlando di Shyamalan. Ma alla fine The Visit non è un mockumentary, sembra quasi la critica/presa per i fondelli del genere di cui vorrebbe mettere in luce tutti i controsensi, ma che alla fine negli stessi si perde, mentre le riprese con la camera a mano diventano l'anima di un film che poi, però, ha persino un montaggio interno. Bah.


In compenso The Visit accumula tutte quelle ispirazioni (e cliché) di tanto cinema horror se non di tutto (il cinema horror), prendendo la classica ambientazione isolata della provincia americana, fondendola agli interni della classica magione di campagna, disseminando la messa in scena dei soliti e già citati jump scare con una spruzzatina di weird e molte scene alla j-horror, che ormai non possono mancare. Il solito tema della spaventosa vecchiaia, quello della follia ai limiti della possessione demoniaca e poi i bambini, che se non fanno paura sono le "vittime" ideali. In un certo senso filtrare attraverso gli occhi di bambini una storia tanto strana e complessa è stata una mossa riuscita, credo una delle poche: si viene subito catapultati in un'ambientazione da fiaba dark che mette davvero ansia e poi la mitiga con momenti da commedia nera fino a voler suscitare la risata, esorcizzando il terrore atavico che ci portiamo dentro. Che i vecchi siano gli antagonisti poi, accresce un certo senso di solitudine e impotenza dei protagonisti, quasi a descrivere l'ineluttabilità di un destino che però, in puro stile Shallalalà, viene capovolto. Purtroppo però, a mio parere, questo non basta, perché per la maggior parte del tempo The Visit è un film noioso - essendo basato su meccanismi risaputi - persino catatonico, senza un vero guizzo, in cui persino i salti sulla sedia sono talmente prevedibili da non funzionare. E quando non annoia e riesce a creare una tensione palpabile, quest'ultima viene rovinata da trovate per me imbarazzanti (i pannoloni sporchi) o insensate (i tentativi di suicidio?) fino ad arrivare ad un finale basato sul non sense più totale, di azioni e reazioni, dopo una costruzione psicologica degna di nota.


A nulla vale poi il solito twist alla Shyamalan, secondo me gestito benissimo poiché non il classico twist alla Shyamalan, la dimostrazione dell'effetto che può avere un colpo di scena quando fa tornare tutto e non è campato per aria. Ecco cosa succede quando uno che ha basato i twist sulla presa per i fondelli dello spettatore (The Sixth Sense) finalmente si decide a non usare trucchetti. Peccato che poi non mantenga le aspettative e ridiventi il solito Shallalalalà. 
Che poi, se il film si fosse fermato lì dove era naturale che dovesse terminare, forse adesso starei parlando di un'opera sufficiente. E invece no, perché oltre alla solita menata "morale" che pretende di palesare ciò che era facilmente intuibile durante tutto il film, trattando lo spettatore come un idiota, c'è l'incongruenza psicologica che non vi spiattello per non rovinarvi il finale, ma che è lì e mi sembra strano nessuno se ne sia accorto. E non venitemi a dire che non ci si può aspettare verosimiglianza psicologica in un film del genere, poiché The Visit tenta più volte l'introspezione e ci costruisce sopra un'intera, bellissima scena.

La morale, in un film del genere, mi sta bene. I tocchi da favola sono evidenti e ogni favola che si rispetti porta con se una morale. Ma se la necessità di farla mette in dubbio il racconto stesso, allora mi viene da credere che l'autore non si sia sforzato abbastanza, non sia andato abbastanza a fondo. Ben altri risultati aveva ottenuto, con intenti simili, ad esempio Guillermo del Toro con il suo Labirinto del Fauno. Shyamalan invece mi sembra tenda, come al solito, a voler mettere troppo, a voler riempire il film fino a fargli perdere i lineamenti, e mi chiedo cosa sarebbe stato di The Visit se a scriverlo fosse stato un altro. Perché poi, quando si tratta di dirigere, a me M. Night piaciucchia pure e infatti resta una sorta di inquietudine dopo aver guardato il film, una sorta di paura istintiva attaccata al cuore. Ma a me, personalmente, non basta. 
Quindi ancora una volta mi chiedo cosa voglia dire per Shyamalan fare cinema e perché si ostini a sceneggiare quando è evidente che con la penna in mano valga molto meno che con la MDP sulle spalle, ammesso che non si faccia prendere la mano. 

Commenti

  1. M. Night Shyamalan e Neill Blomkamp c'hanno gli stessi problemi, per me. E valgono (poco) uguale, ad onta della loro fama.

    RispondiElimina
  2. Su Neill Blomkamp non mi esprimo avendo visto solo District 9 che mi piacque assai. Gli altri suoi titoli, a pelle, non mi hanno spinto alla visione ma un giorno recupererò. Su Shallalalalà invece lo dico da tempi non sospetti (cioè dal Sesto senso)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io invece è su Neil che lo dico da i tempi di D9 ,che ha ingannato i più col lowbudget, mentre i limiti veri di quel film erano proprio le scelte registiche. E' il complementare di Shyamalan, che invece è capace a girare ma non a scrivere: ha idee prodotti validi in mano ma sceglie di metterli in opera col culo

      Elimina
  3. Per me invece un film magari non bello, ma tutto fuorché noioso.
    Secondo me l'hai preso troppo sul serio, perché come comedy è godibilissimo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh lo so, ma a sto punto non devi neanche cercare di farmi paura. Che ci prova, dai, anche se non ci riesce

      Elimina
  4. tante falle ma un prodotto sufficiente secodno me all'interno del genere, fa tutto quello che fanno gli altri per questi film ma lo fa in maniera accettabile almeno a livello tecnico.... già è una cosa... :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il problema è da un punto di vista concettuale. Cioè, non puoi propormi SPOILER dei ragazzino che dopo l'inferno, dopo la quasi morte, dopo aver scoperto cadaveri, dopo aver ammazzato gente, tornano rinvigoriti dall'esperienza. Cioè, minimo una vita di terapia. E se non si cercava la verosimiglianza allora non doveva mettermi l'analisi e l'introspezione psicologica FINE SPOILER che poi anche sul livello tecnico ho da ridire: Shallalalalà sa come si gira ma sceglie la forma del mock e non la gestisce nemmeno bene (cioè, è un mock con scene che non dovrebbero esserci ma... ha un montaggio interno!)

      Elimina
  5. Il regista più odioso che esista.
    Il sesto senso uno gioiello, poi per me (al contrario tuo) merda The village (scontato) ma sono d'accordo con the Signs, bello fino a che non mostra l'alieno verde... dio mio -.-
    Unbreakble carino, devo ammetterlo, il resto prendi e getta via. Il peggiore? Quello della sirena nella piscina, orribile.

    Questo The visit però dalla tua rece mi ha stranamente incuriosito, sai??

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per me il Sesto Senso è la presa per il culo definitiva allo spettatore, per questo lo odio. Quello della sirena (aspè, ma come si chiama? water qualcosa... disgustoso. E non volevo incuriosire con sta rece, ma se lo guardi forse lo troverai tra i meno brutti.

      Elimina
    2. Lady in the water... madonna che orrendezza. Ricordo che lo recensii anni fa sul blog, distruggendolo.
      Il Sesto Senso poi non funziona più, tutto qui...

      Moz-

      Elimina
  6. Concordo in pieno, fatta eccezione per la questione de Il sesto senso.
    Un film che è un minestrone di tante influenze, con qualche buona idea che però non basta a farne una cosa importante.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma io gli vieterei di scriverli, 'sti benedetti film :D

      Elimina
  7. Per me Scibabà è morto (artisticamente) con Signs. Ma di questo avevo letto cose egregie. L'ho trovato pessimo, pasticciato, gestito da cani. Una delle cose peggiori di questo 2015. Come ho scritto da Ford persino Roth ha fatto meglio...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per me non è mai nato (bugia, due film suoi mi piacciono) ma credo che il fondo non lo abbia ancora raggiunto :P poi molto lo hanno rivalutato con sto filmetto. De gustibus

      Elimina
  8. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ALLARME SPOILER, ALLARME SPOILER. Per non rovinare la visione a chi non l'ha visto, cancello il tuo commento e lo ricopio mettendo l'allarme spoiler. Comunque mai visto AEVM, mi sa quasi quasi che me lo cerco. Grazie del commento.

      Elimina
    2. COMMENTO DI SGRUNT: a me ha fatto venire in mente... ARSENICO E VECCHI MERLETTI
      anche lì due vecchiette apparentemente innocue hanno sotterrato un bel po' di gente
      anche lì il protagonista SPOILER crede di essere il nipote delle suddette FINE SPOILER; fortunatamente non lo è e riesce anche a salvarsi
      lo so, è tutt'altro clima
      ma mi è venuta così...

      Elimina
  9. C'è qualcosa che non va in questo film decisamente, non è del tutto riuscito, io l'ho visto ieri e ne parlerò prossimamente da me alla fabbrica...cmq si Shyamalan ha fatto di meglio...l'unico film che non mi è piaciuto è stato After Earth...una pagliacciata pazzesca, tutti gli altri mi sono piaciuti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. After Earth me lo sono risparmiato, per il resto non capisco come l'ultimo dominatore dell'aria e water qualcosa possano piacere :P però sono curioso di leggerti quando ne parlerai.

      Elimina
  10. Odio la camera a mano, ma il film mi incuriosisce.

    RispondiElimina
  11. La scena del tentativo di suicidio è ancora lì a tormentarmi. Perché? PERCHEEEE'?
    Non ha senso, secondo me a furia di scrivere sequenze per sviare l'attenzione si è dimenticato di chiuderne un paio...

    [SPOILER ALERT MAXIMUM]


    Idem quando la madre ai figli dice che i nonni gestiscono un sito internet, ma dopo si vede la nipotina che spiega alla nonna "Ecco, vedi nonna? Questo è un PC. Pi-Ci. Esatto, E questa è una webcam. Ecco". E poi che cazzo se ne fanno del Wi-Fi se non sanno manco usare un computer?


    [/SPOILER]


    MALEDETTO SHYAMALAN!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Esatto, questo quesito neanche me lo ero posto ma hai ragione

      Elimina

Posta un commento

Info sulla Privacy