John Wick - Capitolo 2: tamarrate malinconiche!


Se avete letto questo post, ricorderete che a me John Wick (2014) era piaciuto veramente tanto, una tamarrata di mazzate, lacrime e ironia che era riuscito ad esaltarmi e a farmi tornare ragazzino. Quel film, non ci vuole molto a capirlo, dava esattamente quel che prometteva: plot pretestuoso e tanta violenza a metà strada tra l'action anni '90 e il videogioco moderno. Bene, ero alquanto timoroso nei confronti del suo annunciato sequel, eppure ogni paura si è rivelata infondata: John Wick è tornato e non sembra invecchiato di un solo giorno. 

In effetti John Wick - Capitolo 2 riparte da dove era finito il suo predecessore e lo fa col botto: il regista Chad Stahelski e lo sceneggiatore Derek Kolstad non ci danno nemmeno il tempo di prendere fiato, partendo con un inseguimento automobilistico tra le strade di New York che lascia senza parole per poi catapultarci in un nuovo turbine di sangue e violenza. E vendetta, che ancora una volta fa da filo conduttore. Sia chiaro, si tratta della solita minestra, John Wick 2 ha un meccanismo molto simile a quello del film precedente, con il solito Keanu Reeves che da cacciatore diventa preda, che agisce preda di una sete di sangue che lo porterà però, in questo caso, contro lo stesso sistema di cui ha fatto parte per tutta la sua "vita precedente". 

Se quindi pensate di trovare qualcosa di nuovo in questo John Wick - Capitolo 2, se il primo capitolo non vi è piaciuto e sperate di rifarvi con questo... lasciate perdere. Guardate oltre. 


Chi invece ha amato o apprezzato il film precedente, non potrà non gasarsi con questa versione 2.0 che ancor di più spinge sull'acceleratore: più morti, più sangue, più violenza. Certo, ripetitivo fino allo sfinimento, ma non dimentichiamoci che si tratta di un giocattolone, che punta sullo sfinimento e sull'eccesso, che pretende il cervello spento e non può fare a meno di richiedere un'estrema sospensione dell'incredulità. Stahelski e Kolstad ci portano in una sorta di realtà alternativa, in un mondo dominato dal male. Un male privo di morale ma con un'etica, ferree regole di comportamento, basato sull'onore e sulla parola data. In questo capitolo comprendiamo meglio (rispetto al primo) i meccanismi di questo "mondo del crimine" ma, soprattutto ne percepiamo la vastità, la capillarità. La potenza. Muovendoci tra gli States e l'Italia, ne percepiamo l'architettura immensa, che coincide con la realtà stessa. Ogni cosa, in John Wick - Capitolo 2, non è quello che sembra, ha una doppia faccia, indossa una maschera. Per godere appieno del film, dobbiamo quindi "lasciarci andare", farci risucchiare, diventare parte del film stesso. Un fumettone, un videogioco, che non pretende di essere più di quel che è, ma che ha da chiedere l'annullamento di qualsivoglia spirito critico. 


Eppure c'è dell'altro, una sottile vena malinconica che permea il film. Lo percorre, non lo abbandona mai. Non c'è più ironia, nonostante le battute fighe (o che vogliono essere fighe) si sprechino. C'è invece un totale senso di disperazione che non abbandona mai il protagonista, un nichilismo quasi letterario che permea questo antieroe romanzesco. Allora John Wick 2 diventa una danza di morte, il canto di un cigno che non vuole morire e che, pur non avendo più nulla, si aggrappa alla vendetta, rabbiosa e letale. Un disperato che cerca una pace che non potrà mai avere. Keanu Reeves, che con la sua monoespressività sembra nato per il ruolo di questo killer/uomo nero, il Babayaga dio della morte, si tramuta in una sorta di cavaliere solitario e nei suoi panni diventa leggenda. Fino all'annunciato terzo capitolo, ovviamente.

(Se pensate che ritenga questo film privo di difetti, sbagliate. Trovo però che i difetti siano connaturati al film stesso. Discorso diverso invece vale per la presenza degli italiani Riccardo Scamarcio e Claudia Gerini, che reputo imbarazzanti).

Commenti

  1. Io avevo adorato il primo, invece questo secondo per me è stata una mezza delusione: troppo serioso e spento, io avrei voluto che la tamarraggine esplodesse letteralmente!

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    1. Sai invece che a me quest'aria "romantica", quasi "decadente" è piaciuta molto?

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  2. Dopo questo capitolo, ho capito che John Wick è definitivamente entrato nella nostra pop culture. Per il resto, filmetto godibile. Va bene così.

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    1. In effetti, vista in quest'ottica, una nuova serialità ci sta tutta. A me non dispiace: anche quest'epoca ha bisogno dei suoi (anti)eroi cinematografici

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