Lake Bodom (di Taneli Mustonen, 2016)


Lake Bodom, in originale semplicemente Bodom, è un film finlandese del 2016. Uno slasher movie a suo modo atipico, non tanto per le dinamiche apparenti quanto per i risvolti che, in un certo qual modo, non soltanto ribaltano ma decostruiscono il genere stesso. 
Tutto parte da una storia vera, un caso non risolto chiamato "l'omicidio del Lago Badom" che vide nel 1960 quattro ragazzi in campeggio sul suddetto lago coinvolti in un massacro: solo uno di questi sopravvisse, prima accusato dell'orribile gesto, infine assolto. Sul presupposto quindi di un killer ancora in liberta si basa il film di Taneli Mustonen, portato in Italia l'anno scoros (2017) per l'home video dalla solita Midnight Factory.

Quattro adolescenti, due ragazzi e due ragazze, si recano in campeggio sul Lago Bodom per far luce sul famoso massacro mai risolto accorso nel '60. Uno di loro crede infatti che l'assassino sia ancora in libertà e cerca di ricostruire i fatti sperando di poter scoprire la verità.


Lake Bodom parte come un classico teen horror, uno slasher movie ambientato sulle coste di un lago. Insomma, una storta di Venerdì 13 in salsa finlandese. Certo, la fotografia è più plumbea, gli attori più nordici e la regia è senza ombra di dubbio più riflessiva, tra lenti movimenti di camera e silenzi, ma nonostante l'aspetto diverso la salsa sembrerebbe avere lo stesso sapore di quella oltreoceano. 
Solo che le cose non stanno realmente così. Perché arrivati a circa metà film (o poco dopo) il colpo di scena (intuibile) cambia un po' le carte in tavola. Come ho scritto prima, si tratta di decostruzionismo: gli elementi vengono presi, estrapolati dal contesto solito e utilizzati in quanto tali in una storia che riflette proprio sul concetto di horror adolescenziale e sulle sue dinamiche cinematografiche. 

Peccato che per fare questo, Mustonen e il coautore Aleksi Hyvärinen sacrifichino un po' di coerenza interna richiedendo allo spettatore una dose extra di sospensione dell'incredulità. Soprattutto il comportamento dei personaggi diventa un pretesto, motore degli eventi che porta alla seconda parte più rocambolesca e quindi basata su un meccanismo meno introspettivo. Una storia di bullismo e rivalsa diventa quindi l'ennesima occasione per azione e violenta crudelta, con il sangue che va a macchiare le lande gelate del Nord Europa. 
Alla fine quindi gli intenti si perdono e si ricade nella classicità delle dinamiche di genere. Non per questo però il tentativo di cercare qualcosa di diverso non deve essere apprezzato. Alla fine Bodom si rivela la piccola sorpresa di un regista per la prima volta (dopo tante commedie) prestato al cinema dell'orrore che cerca di portare una riflessione su un genere che ha ancora molte cose da dire. E da dare.

Commenti

  1. Ma.possibile che franon tutti i metallari che l'hanno recensito nessuno abbia citato i Children of Bodom? 😱

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  2. È piaciuto a tutti tranne che a me! Onestamente mi sono annoiato... e trovo noiosissimi anche i Children of Bodom ;)

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    1. Non è indimenticabile, facile che possa non piacere. Però se ci pensi è più interessante di quanto appaia.

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