Better Watch Out (di Chris Peckover, 2016)


Alzi la mano chi non ha mai visto Mamma ho Perso l'Aereo. Ecco, bene, grazie. Ora potete accomodarvi fuori. (Si scherza). Inutile negarlo però: un film come quello di Chris Columbus ha "formato" più di una generazione. L'ha condizionata. 

Chris Peckover, regista di Better Watch Out (2016), è sicuramente tra questi. Nel suo film non solo ci sono rimandi impliciti ma anche vere e proprie citazioni. Che poi, in un certo senso, il pretesto iniziale è esattamente quello: una casa, un ragazzino (Luke) lasciato dai genitori in compagnia della babysitter storica (Ashley) di cui è segretamente innamorato, il Natale che incombe, qualcuno che tenta di entrare in casa. Dire di più sarebbe fare spoiler. 

Better Watch Out (anche conosciuto come Safe Neighborhood) parte in un modo che più classico non si può, un home invasion di quelli semplici semplici: una casa, qualcuno asserragliato al suo interno, qualche malintenzionato che cerca di entrare. Poi però, improvvisamente, propone un twist plot che cambia le carte in tavola e fa prendere al film una strada tutta sua mischiando i toni della commedia a quelli dell'horror adolescenziale. A Chris Peckover e Zack Kahn (sceneggiatori) però non interessa tanto far ridere e infatti Better Watch Out punta sull'ironia crudele, sul grottesco e sul cinismo sarcastico. Il punto però non è colpire lo spettatore alle parti basse, bensì riflettere in maniera sottile e leggera sulla violenza e sull''educazione violenta di cui è (stato) vittima chiunque è vissuto nell'epoca della medialità (TV, internet). Perché senza figure importanti pronte a veicolare gli input che le giovani generazioni ricevono, si rischia l'anarchia cognitiva, il caos dei valori, l'incertezza metacognitiva e, esasperando il tutto, la follia malata.


ATTENZIONE, SPOILER:

Luke, un ragazzino estremamente intelligente, si rivela un mostro. La mostruosità di un preadolescente senza freni o limiti imposti, che si nutre indiscriminatamente degli input che riceve dall'esterno elaborandoli nella maniera sbagliata, privo di figure regolatrici (i genitori, praticamente assenti, completamente inadeguati o inetti), incapace di discernere il giusto dallo sbagliato.
Sapete, il problema degli adolescenti è l'emotività ovvero l'amigdala, una ghiandola che si occupa di gestire le emozioni. Quando l'amigdala cresce, nel cervello dei ragazzi avviene una sorta di esplosione che il resto del cervello non è in grado di gestire, poiché non ancora sviluppato completamente. Per questo è necessaria un'azione di controllo esterna. Per questo è importante il ruolo della famiglia. Better Watch Out ci racconta come i media non possono sostituire le istituzioni, di come la parete che separa fantasia e realtà debba rimanere ben salda, di come il futuro possa essere nero.

Luke, innamorato di Ashley, non è in grado di gestire quell'emozione. Da lì alla follia il passo e breve, nel mondo volutamente esagerato del film di genere: se non può averla, allora la distruggerà. Anzi, distruggerà tutti. In un accumularsi di situazioni, morti originali, amicizie infrante e il grande male che si materializza come transmediale per poi divenire sociale, ecco che Better Watch Out si trasforma da home invasion in qualcosa d'altro, la storia di un piccolo mostro, un giocattolo sanguinario dal finale beffardo. 


CONCLUSIONE:

Definibile senza paura di sbagliare "il lato oscuro di Mamma ho Perso l'Aereo", Better Watch Out si eleva tra il pattume generale grazie anche ad un meccanismo ben oleato che non lascia nulla al caso e che ha il coraggio di spingersi "oltre", quel tanto "in là" che basta per lasciare inorriditi. Grazie però all'utilizzo intelligente dell'ironia e di uno humor nero come la notte, riesce a smorzare i toni e si appropria della stessa leggerezza che non ha paura di criticare. Critica che da "mediale" diviene sociale. Il risultato è buono, nonostante personalmente mi sia sentito estremamente irritato dal protagonista interpreto da Levi Miller. Insomma, nulla che faccia gridare al miracolo, ma come filmetto horror natalizio ci sta tutto, andando persino oltre il puro intrattenimento. 

Ottima la prova degli attori, soprattutto grazie all'alchimia tra Olivia DeJonge (Ashley) e Ed Oxenbould (Garreth, il miglior amico di Luke), già compagni di avventura nel film The Visit.

Se siete interessati a dargli una possibilità lo trovate su Netflix.

Commenti

  1. Concordo con te. Simpatico, ma resta un filmetto.
    Anzi, mi aveva piuttosto deluso, sentendone solo parlare benissimo, ai tempi.

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    1. Sinceramente però il sottotesto è importante, quello che può sembrare un semplice "passatempo" si rivela avere carte più profonde da giocare e credo sia proprio questo che lo salva e lo eleva.

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  2. Concordo con te, carino, ma dimenticabile in breve tempo.

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    1. Per fortuna cerca di veicolare qualcosa, almeno non si rivela il classico film usa e getta, nonostante non sia nulla di imprescindibile.

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  3. Io mi sono davvero divertito a guardarlo, sono più generoso con la mia valutazione :)

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    1. Beh dai, io l'ho apprezzato :D solo non credo staremo ancora qui a parlarne tra qualche tempo :)

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