Notte Horror 2018: La Chiesa (di Michele Soavi, 1989)


Eccoci qui: è di nuovo estate, fa un caldo infernale, io sono particolarmente irritabile ma... è tornata Notte Horror e tutto sembra più bello!
Per chi non lo sapesse, questo è il nome di una rassegna giunta al suo quinto anno di vita: la cream del cine-bloggin italiano si riunisce e parla di horror, quello da notti calde seduti in veranda, ventilatore, poltrona e gelato o tende smosse dalla leggera brezza marina. L'appuntamento è per le prossime settimane ogni martedì alle 21 e alle 23. Oggi, dopo di me, "andrà in onda" il film Darkman sul blog Solaris

Per quanto mi riguarda, c'è un film in particolare che io collego all'estate. Quando ero ragazzino mi piaceva, una volta finita la scuola, incontrarmi con i miei amici e passare serate intere a guardare film dell'orrore. Frequentavamo le scuole medie ed è inutile dire che molte delle pellicole in VHS che noleggiavamo ci terrorizzavano. Una di queste era La Chiesa, di Michele Soavi, film del 1989 co-sceneggiato e prodotto da Dario Argento. 

Inizialmente La Chiesa avrebbe dovuto essere il terzo capitolo della saga Demoni, diretta da Lamberto Bava. A causa degli impegni di quest'ultimo, però, il progetto fu affidato al suo aiuto regista, pupillo di Dario Argento. Cinque anni dopo (1994) Michele Soavi avrebbe diretto il suo capolavoro, Della Morte dell'Amore, per me l'ultimo grande horror italiano nonché il suo film più poetico e personale, ma nonostante La Chiesa si riveli fortemente ispirato e improntato al fantastico italiano e meno all'idea di cinema del regista milanese, si (di)mostra incredibilmente soaviano (passatemi il neologismo) da un punto di vista formale e visivo. 


La trama è semplice: una chiesa è stata costruita sul luogo di un antico massacro. Quel luogo è divenuto una sorta di porta per l'inferno, che verrà aperta incautamente dal bibliotecario Ewald. Terribili demoni si riverseranno allora nel sacro edificio, pronti ad infettare l'umanità una volta liberi sulla terra. 

Quella della porta per l'inferno non era un'idea nuova. Nell''81 ci aveva pensato Lucio Fulci a portarla al cinema, ma ancora prima ci aveva provato Argento con Suspiria, apice della trilogia delle tre madri che comprende Inferno (1980) e l'orribile La Terza Madre (2007). La Chiesa si ispira molto soprattutto a Inferno, ma guardare ad esso come ad una copia sbiadita del cinema argentiano sarebbe tanto ingiusto quanto sbagliato. Soavi era giovane e questo fu il suo secondo lavoro dietro la MDP, ma già nel 1989 vantava un curriculum di tutto rispetto essendo stato al fianco di Joe D'Amato e aiuto di Bava Jr. e Argento stesso. Dotato di una certa personalità, decise prima di tutto di slegare il suol film dal progetto iniziale e poi di aggiungere la nota scena iniziale di matrice storica ma di ispirazione fantasy ambientata nel Medioevo. 

La Chiesa è un film che parte splendidamente per poi assopirsi in una lunga costruzione dei personaggi e della situazione, riveandosi però un guazzabuglio al limite del non sense. Questa "prima parte" non brilla, vuoi a causa di trovate molto "meh", vuoi per una sorta di staticità che inchioda il ritmo rendendo il meccanismo farraginoso. In altre parole La Chiesa, dopo un inizio folgorante, stenta ad ingranare per la prima mezz'ora a causa di buchi narrativi e trovate assurde, dovuti probabilmente alla gestazione problematica del film che avrebbe dovuto essere una cosa e poi ne era diventata un'altra.

Quando però le porte della chiesa si chiudono, lo spettacolo comincia.


Lo spettacolo è dovuto proprio alla personalità di Soavi, che dimostra subito di avere delle chiare idee visive e un gusto per l'orrore sofisticato. La sua regia sostiene un film privo di coerenza, mancanza che si nota soprattutto nella prima parte ma che nella seconda cede il passo allo stile personalissimo del regista. Il problema da risolvere era: come la sviluppo un'opera priva di una chiara idea e di una propria identità? Semplice, mi libero dell'ostacolo e cedo all'anarchia narrativa in nome di un rigore formale e della visionarità. Che si cerchi comunque di dare una direzione è palesato da almeno un paio di dialoghi, solo che a Soavi interessa altro: sfruttare il delirio visivo in un caleidoscopio di splatter e assurdità condite da sacrosanta ironia e grottesco. La sua bravura sta soprattutto nel dar forma alle proprie incredibili visioni attraverso la potenza visiva e permettendo alla sua tecnica di mettere ordine nell'evidente caos. Cosa che in questo frangente riesce, ma fino a un certo punto: dovremo aspettare tre anni (con La Setta) per una più definita prova registica (tra l'altro quel film ricalcherà alcune idee di questo) e altri tre per una grande prova d'autore, libera dai vincoli dell'ingombrante ombra di Dario Argento. 


Alla fine La Chiesa è un cult che nonstante i difetti e un'identità poco (e mal) definita, si dimostra un coinvolgente trip elegantemente diretto e incredibilmente affascinante, con quell'appeal da notte horror necessariamente da inserire nel contesto storico in cui è nato. 

Detto questo, per sapere quali appuntamenti vi siete persi (ce ne sono due) e quali ancora vi attendono con Notte Horror 2018, buttate un'occhio sul programma completo qui sotto. Buon terrore a tutti.

Commenti

  1. La "leggera brezza marina", per me che abito a 200 km dal mare in piena pianura... è più fantascienza che horror! :) comunque, scherzi a parte, da non appassionato del genere non ho mai visto "La Chiesa", e magari la tua recensione mi invoglierà a farlo. L'ho letta con interesse e attenzione, ottimo lavoro!

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    1. Beh, quella è la cosa positiva di abitare sulla costa :D Grazie mille, per me questo resta un film rappresentativo non solo del cinema horror del tempo ma soprattutto degli atteggiamenti di chi faceva film horror all'epoca.

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  2. I difetti non mancano, ma in fondo chissene, perché “La Chiesa” è davvero un film di culto, ogni volta che vedo la locandina, penso alla mia vecchia videoteca, in cui questo film faceva bella mostra di sé nella nutrita selezione horror. Questo è uno di quei film che ha contribuito a trasformarmi in un horror-maniaco, quindi hai fatto molto bene a sceglierlo per Notte Horror, cavolo è una vita che non lo rivedo! ;-) Cheers

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    1. Quando ero ragazzino la videoteca di quartiere era tappa fissa per me e i miei amici. Ovviamente sceglievamo tanti film horror e questo è uno di essi. E me la ricordo bene anche io la locandina :D

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  3. Ciao altro film tanto atteso ma che poi si rivelato una delusione.
    Anch'io all'epoca devo anzi sicuramente l'ho visto in Vhs dopo i martellanti trailers cinematografici passati in tv. tanta attesa per poca roba alla fine.
    Diciamo che per me almeno , Argento con questo film ha cominciato a perdere colpi .....non so è solo una sensazione ma non mi sento di dargli la possibilità di una seconda visione.
    Massimiliano

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    1. Argento in questo film credo abbia fatto più danni che altro, adombrando un Soavi che forse, più libero di fare, avrebbe potuto limitare i danni. Non lo so, sono solo ipotesi. Comunque figlio della sua epoca, vedere solo i lati negativi di questo film sarebbe ingiusto (secondo me). Poi i gusti sono gusti, ovviamente :) quindi se non ti piacque all'epoca non credo potrai cambiare idea adesso.

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  4. E' da un po' di tempo che mi ripropongo di recuperare un po' di horror all'italiana e questo è uno di quelli che mi ero segnato tempo addietro. Dario Argento di questi ne ha prodotti tanti, io mi sto rivedendo tutti quelli diretti da lui... magari un giorno potrò spararmi anche quelli che sono stati solo prodotti o presentati.

    Comunque recensione perfetta per questa notte horror!

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    1. Non pensare a Dario Argento, pensa a Soavi che è uno con vero talento visivo. Comunque anche solo per cultura horror italiana, La Chiesa andrebbe visto almeno una volta.

      Grazie mille :)

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  5. Dovrei recuperarlo, ho praticamente rimosso l'intera trama.

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    1. Fallo, magari tornerà a galla trama e antica magia ;)

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  6. E' un film, che nonostante i suoi evidenti difetti, amo molto...uno di quelli che mi ha aiutato a formare la mia cultura horror...Scelta magnifica!

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    1. Sì, i difetti passano in secondo piano. Poi, a quanto ho capito, ci siamo passati tutti da ragazzini :D

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  7. Questo film l'ho sempre odiato sin dall'inizio.. forse perché sono sempre stato un fan dei Demoni di Bava e l'idea che il progetto si fosse trasformato in questa porcheria.. beh .. ho detto tutto
    Del terzo demoni si raccontava che avrebbe dovuto essere ambientato nello spazio limitato di un aereo, precipitato accidentalmente nel cono di un vulcano.... forse fu per via di una location così assurda che non fu realizzato

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    1. Non fu realizzato perché Lamberto Bava aveva accettato di dirigere Fantaghirò per Fininvest. E chiamalo scemo. La sceneggiatura era già stata scritta e diedero il compito a Soavi aiuto regista, che però decise di non voler dirigere il terzo episodio di una serie di film che non gli apparteneva. Mi dai un piccolo colpo al cuore :D però dai, ci sta che non piaccia!

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  8. Se c'è un genere che mi manca è il cinema horror italiano, ma prima o poi recupererò questo e tantissimi altri ;)

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    1. Ci sono una marea di film horror italiani che vale la pena di guardare. Grandi capolavori. Inizia da Mario Bava però, che è il nostro più grande maestro ;)

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